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Cari Amici,

l'intervento del Ministro Veronesi alla recente conferenza di Genova sulle droghe non poteva che farci piacere!

Ha pubblicamente dichiarato che il "proibizionismo non porta da nessuna parte, anzi crea ulteriori problemi!" GIUSTO, sono anni che lo diciamo!

Naturalmente la reazione pubblica si è separata, e Amato (presidente del consiglio) ha detto che "Veronesi ha parlato da tecnico"

.....da cosa altro poteva parlare un medico con delle statistiche alla mano???




Ecco la sua risposta alla reazione pubblica (pubblicato su La Repubblica):

Giornalista: ".... Si aspettava una reazione tanto polemica?"

Veronesi: "Certo che no, ma la capisco. ... Potevo adattarmi al quieto vivere, all'ipocrisia generale ... ma allora era meglio starsene a casa. E poi in fondo che cosa ho detto sulla droga? Una serie di prudenti banalità, il minimo indispensabile"

Giornalista: "A giudicare dalla reazione non si direbbe"

Veronesi: "Senta, nel mondo scientifico il fallimento del proibizionismo è un fatto acclarato. Proibire l'eroina ... è servito soltanto a conseganre affari spaventosi alle mafie, a trasformare dei malati ... in criminali, ad aumentare il richio di infezione da siringa, quindi di AIDS, e di morti per overdose. Chiarito questo, si tratta di trovare soluzioni alternative."



Ok! La Leva di Archimede, sempre attenta, per quanto ci è possibile, alle realtà quotidiane, e condividendo in pieno quanto affermato dal Ministro, ha voluto subito mettere i puntini sulle "I" sulla parola "PROIBIZIONISMO"...
e ce ne sono ben 4 in questa parola, e con il suffisso "ANTI" sono 5! :)

Abbiamo scritto al Prof. Veronesi per cercare di capire dove arrivano i suoi orizzonti anti-proibizionistici e di estenderli naturalmente anche nel campo terapeutico/nutrizionale! E' qui che come associazione e diretti consumatori ci sentiamo spesso privati delle nostre libertà!



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Roma 30/11/2000


Oggetto: Proibizionismo - Non solo la droga


Gentile Ministro Veronesi,

abbiamo appreso con gioia del suo intervento alla conferenza nazionale sulla droga a Genova ed in particolare della posizione, contraria a tutti i proibizionismi, che ha sostenuto nel suo intervento.

Quale associazione nata proprio per lo scopo di proteggere la libertà di scelta del singolo, e da sempre contrari alle posizioni proibizioniste, non solo sulla droga ma su tutta una serie di argomenti, non possiamo che essere pienamente d'accordo.

Anche la Sanità comunque ha dei proibizionismi, forse non vissuti in modo così eclatante come quello sulla droga, ma non meno dannosi dal punto di vista della pubblica salute. Ci riferiamo al monopolio medico/farmaceutico che di fatto oggi ha, sulle alternative in campo medico e nutrizionale, gli stessi effetti di un vero e proprio proibizionismo.

Sono tre i campi che vengono in mente:

Omeopatia
I medicinali necessari all'esercizio dell'omeopatia sono appena tollerati e dopo la recente legislazione comunitaria, trascritta nella legislazione italiana in modo piuttosto restrittivo, si rischia di proibire la vendita di molti prodotti essenziali. Il mondo dell'omeopatia da qualche anno a questa parte va avanti grazie a deroghe introdotte all'ultimo momento. Sarebbe auspicabile una revisione della normativa fatta con l'apporto di esperti della medicina omeopatica, così da assicurare la continua disponibilità di tutti i prodotti omeopatici necessari.


Medicine alternative
Proposte legislative al vaglio del Parlamento confermeranno si ai medici il diritto di avvalersi di pratiche diverse da quelle allopatiche. Però tutto un mondo di terapeuti non medici rischia l'estinzione, rischia di essere dimenticato, almeno dalle proposte che oggi sono in discussione. La nostra proposta: aprire all'apporto delle discipline diverse, non solo confermando ai medici quello che già possono fare, ma permettendo a tutti quei terapeuti di lavorare, che si sono formati in scuole specializzate, e che già oggi contribuiscono in modo valido al mantenimento della pubblica salute.

Prodotti naturali e nutrizionali
Nel campo erboristico l'Italia può dirsi all'avanguardia rispetto a molti paesi europei e non, però la battaglia intrapresa dai proponenti di questo mondo non è ancora vinta. Manca l'approvazione del Senato per una legge che darà certezza al settore.

E' nel campo dei prodotti nutrizionali che siamo ancora molto indietro. Esistono delle disposizioni interne al Suo Ministero che di fatto proibiscono la libera vendita di nutrienti essenziali a dosi che abbiano la dovuta efficacia per la salute.

Così è successo recentemente che si è assistito al sequestro su scala nazionale di prodotti a base di Vitamina E, venduti come integratori, che sono perfettamente leciti in altri paesi della Comunità Europea, ma che per alcuni funzionari ministeriali, sarebbero da riservare al mondo farmaceutico. Infatti il sequestro è avvenuto dopo una segnalazione di una ditta farmaceutica che, avendo recentemente registrato dei prodotti alla Vitamina E, ha pensato bene di liberarsi della concorrenza che per anni ha dato un servizio ai consumatori, assicurando la disponibilità di questi prodotti in Italia.

Crediamo che si debba riesaminare quella disposizione interna che di fatto vieta, tutt'oggi, la vendita in Italia di prodotti nutrizionali contenenti più di una certa percentuale del minimo consigliato dei nutrienti essenziali.

Nel caso contrario saremo sempre in un regime "proibizionista" sulla nutrizione, a danno dell'efficacia preventiva che certi nutrienti possono esplicare, oppure peggio in un regime di monopolio medico imposto dallo Stato, perché molte delle sostanze naturali e nutritive sono indispensabili all'esercizio delle terapie sopra menzionate, e non sono disponibili se non sotto forma di integratori alimentari.

Come tutti i proibizionismi, anche quello sulle "altre" forme di medicina rischia di allontanare lo stato dai cittadini, perché questi ultimi, convinti delle loro ragioni, cercheranno di avvalersi delle "loro" medicine malgrado lo stato imponga la "sua".

Colgo l'occasione per porgerLe un cordiale saluto e resto in attesa di un gradito cenno di risposta.

Vitale Onorato


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Cogliamo, inoltre, l'occasione per confermare che la denuncia a carico della ditta che distribuisce integratori alimentari in Italia da oltre vent'anni (per i nuovi iscritti, leggete il messagio in archivio "Allarme Vitamina E"), è stata effettuata (come era nei nostri sospetti) da una ditta di stampo farmaceutico che dopo aver immesso sul mercato un prodotto simile a quello sequestrato, sta cercando di liberarsi della scomoda concorrenza!

Questo, proibire la vendita di un prodotto venduto da vent'anni e perfettamente innocuo ad una ditta, per affidarlo ad una casa farmaceutica, va contro ogni forma di anti-proibizionismo, soprattutto quando si parla di prodotti alternativi alla medicina ufficiale!




Ivan
La Leva di Archimede - Roma
http://www.laleva.cc