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L’ACQUA

        Al momento in cui emerge dal liquido caldo e acquoso dell’utero, il corpo di un neonato è costituito dal 77% d’acqua. La percentuale d’acqua nel corpo di un bambino è invece del 59% e quella di un adulto varia dal 45 al 65%. Nel sangue troviamo l’83% d’acqua, nei reni l’82%, nei muscoli il 75%, nel cervello il 74%, nel fegato il 69% e nelle ossa il 22%. L’acqua è l’elemento principale dei fluidi che circondano e stanno all’interno di tutte le cellule viventi.
La respirazione, la digestione, l’assimilazione, il metabolismo, la rimozione e l’eliminazione delle scorie, così come la regolazione della temperatura sono tutte funzioni corporee che possono essere svolte solo in presenza di acqua. L’acqua è essenziale per dissolvere e trasportare le sostanze nutritive come l’ossigeno e i sali minerali attraverso il sangue, la linfa ed altri fluidi corporei. L’acqua tiene anche in equilibrio la pressione, l’acidità e la composizione di tutte le reazioni chimiche.

        Solo l’ossigeno è più importante dell’acqua nella vita di qualsiasi organismo. Gli esseri umani possono sopravvivere circa 5 settimane senza proteine, carboidrati e grassi, ma solo 5 giorni senza acqua in condizioni climatiche miti. La circolazione dell’acqua tra il sangue e gli organi è continua e viene mantenuta sempre in condizioni di equilibrio.
La maggior parte di quest’acqua viene tolta dai reni, in cui tutto il nostro sangue passa per essere filtrato 15 volte in un’ora. Il corpo ne elimina quotidianamente una certa quantità attraverso l’evaporazione o l’escrezione e questa quantità deve essere sostituita. Ogni volta che il corpo si surriscalda, due milioni di ghiandole sudoripare secernono il sudore che è costituito dal 99% di acqua. Il calore del sangue fa evaporare il sudore, raffreddando il corpo e mantenendo così gli organi interni a temperatura costante.
Una perdita d’acqua, minima ma consistente ha luogo anche durante la respirazione e la lacrimazione. Il vapore viene espirato attraverso le pareti umide del naso e i polmoni. L’aria secca porta via più acqua di quella umida. Piccoli condotti lacrimali portano alla palpebra una soluzione liquida che lubrifica gli occhi 25 volte al minuto. Le lacrime passano poi nel naso dove evaporano.

        Per sostituire l’acqua persa, il corpo, in condizioni normali, ha bisogno di circa tre litri al giorno. Questo fabbisogno può essere aumentato da attività particolarmente stancanti, da climi molto caldi o da diete molto ricche di sale. La sensazione di sete (così come quella di sonno, fame, sazietà e gli impulsi sessuali) è controllata da una parte del proencefalo chiamata ipotalamo. L’acqua metabolica è un sottoprodotto del processo di combustione del cibo e può raggiungere la quantità di mezzo litro al giorno. I cibi ne forniscono sino a un litro e mezzo. Per esempio la frutta e le verdure sono costituiti al 90% da acqua. Persino i cibi secchi, come il pane e i crackers sono costituiti rispettivamente dal 35 e 5% di acqua. L’acqua potabile è l’altra fonte di reintegrazione.
Sfortunatamente, batteri, virus, composti sintetici, metalli e radionuclidi possono diventare parte della nostra acqua potabile. Le conseguenze sulla salute possono andare da malattie lievi come i raffreddori e l’influenza sino al cancro.

        La maggior parte dei batteri contenuti nell’acqua sono innocui, ma alcuni possono provocare malattie. Tra questi troviamo Pseudomonas, Flavobacterium, Achromobacter, Proteus-Klebsiella, Bacillus Serratia, Corynebacterium, Spirillum, Clostridium, Arthrobacter, Hallionella, e Leptothrix. Il Flavobacterium può creare complicanze nel decorso post-operatorio. Il Pseudomonas può aggiungersi a infezioni post-operatorie, ustioni e infezioni del tratto intestinale e urinario. Il Klebsiella Pneumoniae produce infezioni del naso, della gola, dell’apparato respiratorio e genito-urinario, e può anche essere una causa della meningite e della setticemia. I coliformi si trovano nel tratto intestinale degli esseri umani o di animali a sangue caldo e sono un buon indicatore di contaminazione delle riserve idriche con materia fecale. L’Escherichia coli (E. Coli) causa gravi infiammazioni degli organi e delle membrane addominali; la Salmonella (presente anche nei cubetti di ghiaccio) causa febbri tifoidi e intestinali e la Shigella provoca diverse forme di enterite e dissenteria. Le analisi effettuate sull’acqua potabile mostrano che la densità totale di coliformi è uno dei parametri della legge sulla sicurezza dell’Acqua Potabile più frequentemente non rispettato. Il fluoro, che viene aggiunto all’acqua potabile per eliminare i batteri, può essere cancerogeno se aggiunto in quantità eccessive.

        L’acqua potabile contiene tossine dannose. Le tossine cumulative sono sostanze assunte in piccole dosi che vengono immagazzinate dal corpo. Il corpo umano ha sviluppato dei procedimenti che gli permettono di espellere efficacemente le tossine ingerite. Tuttavia, quando questa esposizione alle tossine diventa cronica o continua, o quando si presentano nuove sostanze, possono manifestarsi reazioni sfavorevoli. Sostanze come l’arsenico, il cromo, le sostanze radioattive, i pesticidi e molti altri contaminanti industriali, vengono trattenute nel corpo e si accumulano in alcuni organi come il fegato, la pelle, le ossa o i tessuti adiposi, da cui più tardi vengono gradualmente rilasciati, e causano malattie come il cancro.
In ricerche eseguite in laboratorio, i metodi di purificazioni che si sono dimostrati più efficaci nell’eliminazione delle sostanze contaminanti, sono stati quelli di distillazione e osmosi inversa. Gli altri metodi, inclusi quelli al carbone, rimuovono alcune forme di contaminanti, ma non tutte.




Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente.

Le informazioni sono tratte da "Almanacco della Nutrizione"
di Gayla J. Kirschmann e John D. Kirshmann
edito da
Alfa Omega Editrice
Via San Damaso,23 - 00165 Roma
Tel. (06) 630398 Fax 632196

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