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SELENIO

Descrizione

        Il selenio è un minerale essenziale che si trova in quantità minime nell’organismo. Le sue proprietà fisiche sono molto simili a quelle dello zolfo. Il selenio è una delle sostanze essenziali per il corpo che può essere usata per la prevenzione di molte malattie tra le quali: il cancro, l’arteriosclerosi, l’infarto, la cirrosi, l’artrite e l’enfisema. Il minerale esiste sotto forma di selenite di sodio inorganico, selenato di sodio e selenio organico.
Il selenio lavora da solo o in sinergia con gli enzimi. E’ un antiossidante naturale che svolge la sua azione protettiva nei confronti dei radicali liberi e conserva l’elasticità dei tessuti che tendono a perderla a causa dell’invecchiamento. Il selenio svolge questa sua funzione ritardando l’ossidazione degli acidi grassi polinsaturi che influiscono sui cambiamenti della produzione e dei recettori ormonali. Tutte le malattie legate all’invecchiamento sono influenzate dall’azione del selenio. L’assunzione di dosi equilibrate di selenio è molto importante perché la sua azione è legata al benessere fisico e ad una maggiore durata della vita.
Il selenio può sostituire la vitamina E in alcune funzioni antiossidanti come la protezione delle membrane cellulari. Il selenio lavora in sinergia con la vitamina E in alcune delle sue azioni metaboliche come nella produzione di anticorpi o la sua capacità di combinarsi ai metalli tossici come il mercurio, nel metabolismo degli aminoacidi e la stimolazione dello sviluppo normale del corpo e la fertilità.

        Il selenio aiuta alcune cellule produttrici di energia, tra cui quelle del cuore, dando loro un giusto apporto di ossigeno.
Il selenio è necessario per la produzione della prostaglandina, una sostanza che regola la pressione del sangue. Una carenza di prostaglandina causa carenze di altri elementi necessari a tenere pulite le arterie da aggregati di piastrine. Anche le funzioni del pancreas dipendono dal selenio.
Il contenuto di selenio nel cibo dipende dalla misura in cui è presente nel suolo, cioè direttamente nel caso di piante alimentari o indirettamente nel caso di prodotti animali i cui livelli di selenio derivano dal mangime. Anche quando i livelli di selenio del suolo sono buoni, lo zolfo contenuto nei fertilizzanti e i composti sulfurei presenti nelle piogge acide, possono frenare l’assorbimento del minerale da parte delle piante.
Tra gli alimenti ricchi di selenio ricordiamo il lievito di birra, le carni (muscolo e interiora), pesci e frutti di mare, cereali, noci brasiliane, broccoli, cavoli, cetrioli, ravanelli, aglio, cipolle, lieviti, melasse e prodotti del latte (per le dosi, consultate la tabella sulla composizione degli alimenti).

Assorbimento ed immagazzinamento

        Il fegato, il cuore, la milza e i reni contengono da quattro a cinque volte la quantità di selenio contenuta nei muscoli e negli altri tessuti. Dopo essere stato assorbito (circa il 90%), il minerale viene distribuito a tutti i tessuti non grassi. Il livello nel sangue è di 0,22 microgrammi per 100 millilitri. Il selenio viene normalmente eliminato attraverso le urine e dai polmoni; la sua presenza nelle feci è un’indicazione di assorbimento basso. Vista la sua capacità di legarsi con metalli tossici, il selenio ingerito può non essere assimilato.
I composti del selenio negli alimenti si perdono in gran parte attraverso i processi di cottura e lavorazione. La raffinazione dei cereali riduce il contenuto di selenio del 50-75%, la bollitura lo riduce del 45%.

Dosaggio e tossicità

        Gli Obiettivi Alimentari negli Stati Uniti prevedono un dosaggio di 10 microgrammi per i neonati sino a 6 mesi, di 15 microgrammi dai 6 mesi a 1 anno, di 20 microgrammi da 1 a 6 anni e di 30 microgrammi dai 7 ai 10 anni. I ragazzi dagli 11 ai 14 anni dovrebbero assumerne 40 microgrammi, dai 15 ai 18 anni 50 microgrammi e dai 19 in su 70 microgrammi. Le ragazze dagli 11 ai 14 anni dovrebbero assumerne 40 microgrammi, dai 15 ai 18 anni 50 microgrammi, e dai 19 in su 55 microgrammi. Per le donne incinte la dose giornaliera dovrebbe essere di 65 microgrammi e per quelle che allattano 75 microgrammi. Una dieta media “buona” ne contiene solo dai 35 ai 60 microgrammi al giorno. Una dose quotidiana che vada dai 50 ai 200 microgrammi al giorno sembra la più adatta per diverse esigenze. Per quantità superiori consultare un medico.
Tra le tre forme di selenio disponibili, il tipo organico proveniente da un tipo speciale di lievito di birra arricchito, è la migliore perché è quella che presenta minori rischi di tossicità. Il selenito di sodio inorganico reagisce con la vitamina C e ne impedisce l’assorbimento. Si raccomanda di non assumere dosi di selenio superiori ai 200 microgrammi in qualunque forma, perché i diversi composti di selenio hanno diversi gradi di tossicità. Per esempio il dimetil selenio non è tossico; la selenite di sodio è più tossica del selenio organico; il lievito ad alto contenuto di selenio ha una tossicità pari a un terzo di quella della selenite di sodio.

        Le cellule dello sperma maschile contengono grandi quantità di selenio che vengono perse nel corso dei rapporti sessuali. Ecco perché il fabbisogno di selenio è più alto per gli uomini che per le donne. Quantità eccessive di selenio ostacolano lo sviluppo embrionale, incluso lo sviluppo di ossa e cartilagine.
Livelli molto alti di selenio nel terreno hanno causato intossicazioni e la morte di alcuni animali che pascolavano su quei terreni. Il selenio contamina anche le riserve idriche situate vicino ai terreni irrigati. L’intossicazione da selenio è causata quasi sempre dall’inalazione di gas industriali e provoca cardiomiopatia e malattie del fegato.
Dosi eccessive di selenio possono ostacolare l’assimilazione dei fluoruri, che aiutano a prevenire la carie dentaria. I bambini che vivono in zone dove il suolo è ricco di selenio mostrano una maggiore incidenza di carie e problemi ai denti.
I sintomi di intossicazione sono la perdita dei capelli, dei denti e delle unghie; unghie deboli o nere, dermatiti, odore di aglio nel corpo e nell’alito, pelle che guarisce lentamente, apatia e paralisi. Quantità massicce possono provocare febbre, attività respiratoria e capillare accelerata, disturbi gastrointestinali, mielite e qualche volta possono essere mortali.

Effetti da carenza e sintomi

        La carenza di selenio si manifesta in tutti gli animali a sangue caldo. Una carenza di selenio può portare ad un invecchiamento precoce. Un cattivo assorbimento del selenio può causare la lipofuscinosi ceroide neuronale, una malattia che accumula pigmenti nelle cellule nervose ed è caratterizzata da ritardo mentale, problemi alla vista, disordini nervosi e che in qualche caso può portare alla morte. La carenza di selenio può causare cataratta, ritardo nella crescita, necrosi del fegato e distrofia muscolare. Livelli troppo bassi sono stati associati a leucemia, cancro alla vescica e al colon, tumore al seno, alle ovaie, alla prostata, alla pelle e ai polmoni (negli uomini). I casi di tumore dell’intestino crasso in sud America, la cui popolazione ha elevati livelli di selenio, sono un quarto di quelli degli Stati Uniti. Anche le persone malate di tumore alla prostata o all’apparato gastrointestinale hanno bassi livelli di selenio. La carenza di vitamina E legata a quella di selenio è stata associata a casi di tumori fatali. La carenza di vitamina A legata a quella di selenio è stata riscontrata in casi di tumori alla pelle. Uno studio effettuato sugli animali ha mostrato che il selenio potrebbe prevenire alcuni tumori causati da sostanze cangerogene. La carenza è stata legata anche al cancro e alle cardiopatie, quando i pascoli in cui si alimenta il bestiame hanno bassi livelli di selenio.

        Il selenio è essenziale per la riproduzione. Ricerche eseguite su animali hanno mostrato che i ratti con carenza di selenio producevano spermatozoi immobili, quasi tutti spezzati vicino alla coda. Altri studi hanno dimostrato che la carenza di selenio provoca la sterilità. La carenza è simile a quella della vitamina E.
Alcuni studi svolti in Australia hanno dimostrato che la morte in culla può essere legata ad una carenza di selenio.
Effetti benefici nelle malattie
Il sistema immunitario del nostro organismo che lotta contro le malattie, risponde a livelli di selenio superiori a quelli consigliati e dà risultati ancora migliori se il minerale viene assunto insieme alla vitamina E. Recentemente alcuni ricercatori russi hanno confermato queste scoperte. Anni fa il dott. Julian E. Spallholz del Veterans Administration Hospital di Long Beach, California, ha dimostrato con esperimenti sui topi, che il selenio può aumentare la resistenza alle malattie aumentando il numero degli anticorpi che neutralizzano le tossine. I topi a cui era stato somministrato il selenio hanno prodotto una quantità di anticorpi molto superiore a quella dei topi a cui non era stato somministrato. Per questa ragione si ritiene che il selenio sia molto importante per le persone malate di AIDS.
Negli Stati Uniti, nelle zone in cui i livelli di selenio erano più alti la percentuale di morti per cancro in individui di sesso maschile era notevolmente inferiore. Sempre nelle stesse zone si registravano meno casi di cancro, sia negli uomini che nelle donne, in quegli organi responsabili dell’assimilazione, del metabolismo e dell’eliminazione del selenio.

        Il selenio in combinazione con la vitamina E è stato usato con successo per ridurre o eliminare gli attacchi ricorrenti di angina e per ridurre il tasso di mortalità cardiomiopatica e miocardica. La malattia di Keshan-Beck, presente soprattutto in Cina, è caratterizzata da ritardo nella crescita, atrofia muscolare, deformità della colonna cerebrale e ingrossamento delle articolazioni. Il selenio, se somministrato in tempo, può fermare la malattia. La cardiomiopatia di Keshan è dovuta a bassi livelli di selenio nel terreno e può essere prevenuta con l’assunzione di integratori. I disturbi dell’apparato circolatorio, come per esempio la diminuzione del flusso sanguigno presente in diverse cardiopatie, l’ipertensione, l’infarto e gli attacchi di cuore possono trarre giovamento dall’assunzione di selenio in combinazione con la vitamina E. Il selenio ha effetti anticoagulanti.
Il selenio è energetico, previene e cura l’artrite, rallenta i processi di invecchiamento attaccando i radicali liberi e previene la cataratta. E’ un elemento importante nella prevenzione dell’insufficienza renale ipertensiva. Il selenio, se combinato con le proteine, dà risultati positivi nel trattamento del kwashiorkor, una malattia dovuta a carenza di proteine.

        E’ stato usato anche per curare persone affette da fibrosi cistica e, in combinazione con la vitamina E, sui malati di distrofia muscolare. Le ricerche svolte nei primi anni 70 hanno dimostrato che il selenio protegge dalle radiazioni. Il selenio si combina col mercurio, il cadmio, l’argento e il tallio, impedendone l’assorbimento nel corpo e favorendone l’eliminazione. In alcuni esperimenti effettuati sugli animali, il selenio ha neutralizzato gli effetti negativi del medicinale anti-cancro Adriamycin senza inibire le sue capacità terapeutiche. Il selenio protegge dalle malattie epatiche degli alcolizzati e dai danni del fumo di sigaretta.
Le cavie alle quali viene amministrato il selenio sia per via orale che in modo topico, sono maggiormente protette nei confronti dei tumori alla pelle. Anche la vitamina A migliora le proprietà del selenio. Il selenio può dare risultati positivi nei casi di forfora e seborrea. Le iniezioni o i preparati da assumere oralmente di selenio e vitamina E hanno dato risultati positivi nei casi di artrite e altre malattie autoimmuni come osteoartrite e artrite reumatoide. Questi risultati sono stati messi in evidenza da studi effettuati sugli animali e dalle persone che hanno seguito questa cura, ma non sono sfortunatamente confermati da una apposita ricerca.

IL SELENIO PUO’ ESSERE EFFICACE NELLA CURA DELLE SEGUENTI MALATTIE:


Organi Malattie
Apparato riproduttivo Sterilità
Articolazioni Artrite
Organi Malattie
Cuore Angina pectoris
Cardiomiopatia di Keshan
Pelle Forfora
Seborrea
Tumori
Ghiandole Fibrosi cistica
Muscoli Distrofia muscolare
Sangue/Apparato circolatorio Infarto
Ipertensione
Pressione sanguigna
Generale Cancro
Kwashiorkor
Malattie dell’apparato
circolatorio
Morte in culla
Sistema immunitario
Radiazioni (protezione)



Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente.

Le informazioni sono tratte da "Almanacco della Nutrizione"
di Gayla J. Kirschmann e John D. Kirshmann
edito da
Alfa Omega Editrice
Via San Damaso,23 - 00165 Roma
Tel. (06) 630398 Fax 632196

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