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VITAMINA B5 (ACIDO PANTOTENICO, PANTETINA)

Descrizione

        L’acido pantotenico, una parte del complesso B, è idrosolubile ed è presente in tutte le cellule viventi, lieviti, muffe, batteri e nelle cellule individuali di tutte le piante e animali. L’acido pantotenico viene sintetizzato nell’organismo dalla flora batterica dell’intestino. Le carni degli organi, il lievito di birra, il tuorlo d’uovo e i cereali integrali ne sono le fonti più ricche (vedi la tabella sulla composizione degli alimenti).
Recentemente è stato effettuato uno studio sul ruolo di un metabolita dell’acido pantotenico chiamato pantetina, nell’abbassamento del colesterolo e nella cura delle malattie cardiovascolari. L’acido pantotenico può anche disintossicare dall’alcool e agire come immuno-stimolante. C’è una stretta correlazione tra l’acido pantotenico presente nei tessuti e il funzionamento della corteccia surrenale. L’acido pantotenico stimola le ghiandole surrenali e aumenta la produzione di cortisone e degli altri ormoni che sono importanti per la salute della pelle e dei nervi.

        L’acido pantotenico svolge un ruolo importantissimo nel metabolismo cellulare. Come coenzima, come le prime tre vitamine del complesso B, partecipa alla produzione di energia da carboidrati, grassi, proteine. E’ un costituente essenziale del coenzima A, che forma l’acetato attivo e, come tale, agisce come agente attivante nel metabolismo. L’acido pantotenico è essenziale per la sintesi del colesterolo, degli steroidi (componenti organici liposolubili) e degli acidi grassi, e favorisce l’utilizzazione delle altre vitamine, soprattutto la riboflavina. E’ importante per mantenere il tratto digerente in buona salute. L’acido pantotenico può migliorare la capacità dell’organismo di sopportare condizioni stressanti.

Assimilazione ed immagazzinamento

        L’acido pantotenico si trova nel sangue (particolarmente nel plasma) e viene eliminato giornalmente con le urine. Si ritiene che l’acido folico ne favorisca l’assorbimento. La combinazione della vitamina con la pappa reale, si è dimostrata più efficace dell’acido pantotenico da solo.
Approssimativamente il 33% dell’acido pantotenico contenuto nelle carni si perde durante la cottura e circa il 50% viene perso nella macinatura della farina. Sebbene sia stabile in condizioni di caldo umido, viene facilmente distrutto se riscaldato in acidi, come l’aceto, e in alcali come il bicarbonato di sodio. Circa il 33% della vitamina viene perso durante questo tipo di cottura. Anche il caldo secco lo distrugge.

Dosaggio e tossicità

        Il fabbisogno individuale di acido pantotenico varia in relazione ai periodi di stress, all’assunzione giornaliera di cibo e ai livelli di escrezione urinaria. La dieta americana media fornisce dai 6 ai 16 mg di acido pantotenico al giorno. La dose giornaliera raccomandata per anziani, bambini e adulti, va dai 4 ai 7 mg; per i bambini dai 4 ai 6 anni è di 3 o 4 mg, dai 7 ai 10 anni è di 4 o 5 mg, per i neonati sino ai 6 mesi, è di 2 mg, e da 6 mesi a 1 anno è di 3 mg. Se presa a scopo preventivo, la dose massima può arrivare sino a 100 mg al giorno. Lo “Heinz Handbook of Nutrition” consiglia un’assunzione giornaliera variabile tra i 10 e i 15 milligrammi.

        Le persone che soffrono di artrite reumatoide dovrebbero consultare il medico prima di assumere dosi più alte, ma sono stati ottenuti buoni risultati somministrando sino a 2 g al giorno. I dosaggi terapeutici di solito vanno dai 50 ai 200 milligrammi al giorno. L’assunzione di 300 mg di pantetina, tre volte al giorno, può abbassare il colesterolo. In alcuni esperimenti sono stati somministrati 1.000 e più milligrammi al dì per sei mesi senza effetti collaterali. Non vi sono effetti tossici conosciuti con l’acido pantotenico; tuttavia l’assunzione di dosaggi troppo alti non è consigliata.
Una quantità superiore al normale può essere necessaria dopo ferite, malattie gravi o trattamento con antibiotici. L’assunzione di dosi adeguate di acido pantotenico riduce gli effetti tossici di molti antibiotici.

Effetti da carenza e sintomi

        L’acido pantotenico è così ampiamente presente nei cibi che raramente se ne presenta una carenza. I mezzi per identificarla sono limitati, sebbene assunzioni troppo basse possano rallentare i processi metabolici. Nelle persone carenti, sono stati notati segni di minore immunità nei confronti di alcune infezioni.
Sintomi di carenza possono essere vomito, irrequietezza, dolori addominali, bruciori ai piedi, crampi muscolari, sensibilità all’insulina, diminuzione della formazione degli anticorpi e infezioni alle prime vie respiratorie.

        Una carenza può manifestarsi con problemi di pelle, esaurimento delle surrenali e basso tasso di zucchero nel sangue (ipoglicemia). L’elenco dei sintomi di carenza riflette un deterioramento della salute delle cellule in molti tessuti. Una deficienza di acido pantotenico può causare ulcere duodenali. Carenze possono manifestarsi quando l’organismo manca della flora batterica intestinale necessaria per sintetizzare l’acido pantotenico. La funzione della ghiandola surrenale viene diminuita, e ciò può portare a depressione fisica e mentale, secrezione insufficiente dell’acido cloridrico nello stomaco e a disturbi dei nervi motori. Poiché il cervello contiene la più alta concentrazione di acido pantotenico, sono risultato di carenza di acido pantotenico sintomi mentali quali insonnia, affaticamento e depressione.

Effetti benefici nelle malattie

        L’acido pantotenico è stato usato con successo nel trattamento della paralisi del tratto intestinale dopo un intervento chirurgico. Sembra che stimoli la peristalsi e contribuisca alla prevenzione della degenerazione dei nervi per la carenza. La degenerazione nervosa comprende la neurite periferica, disturbi nervosi ed epilessia.
I livelli di acido pantotenico presenti nel sangue diminuiscono nel caso di artrite reumatoide; più gravi sono i sintomi, più basso è il livello dell’acido pantotenico. Iniezioni giornaliere di acido pantotenico possono aumentarne il tasso presente nel sangue. Alcuni studi mostrano che dosi quotidiane di pantetina tra i 600 e i 1200 mg per qualche settimana abbassano il colesterolo. L’acido pantotenico è importante nella prevenzione dell’artrite. E’ probabilmente la migliore difesa contro lo stress e la stanchezza e contribuisce anche alla formazione degli anticorpi per combattere le infezioni.

        L’acido pantotenico aumenta l’energia, migliora i risultati atletici, accelera la cicatrizzazione delle ferite, previene la caduta dei capelli e la comparsa dei capelli bianchi, ritarda l’invecchiamento e aiuta a controllare lo stress, fattore importante per i cardiopatici. Si ritiene che dosi massicce rallentino l’invecchiamento prematuro e la formazione delle rughe e preso insieme a tutte le altre vitamine del complesso B abbia un effetto positivo sul sistema immunitario. L’acido pantotenico protegge anche dal danno cellulare causato da una quantità eccessiva di radiazioni.
L’acido pantotenico aiuta a eliminare la stitichezza e i gas intestinali post-operatori. La vitamina E, il complesso B, l’acido pantotenico e un integratore vitaminico-minerale sono stati usati nella cura di ulcere duodenali e peptiche insieme a sciroppo di liquirizia. L’acido pantotenico insieme a colina e manganese ha dato risultati positivi nella cura del glaucoma e della miastenia grave.

Ricerche eseguite sugli animali
  1. L’acido pantotenico e l’ulcera duodenale. Alcuni ratti sono stati mantenuti con una dieta carente di acido pantotenico.

    Risultati. Una aumentata attività ormonale ha dimostrato di poter causare ulcere in un periodo di 11-14 settimane. La stessa attività ormonale in ratti che erano stati alimentati con acido pantotenico non ha prodotto alcun tipo di ulcera. (Drug Trade News, 11 Marzo 1957, come riportato in J. I. Rodale, ed., Best Health Articles from Prevention Magazine, pagg. 231-232.)

  2. L’acido pantotenico e le infezioni. I ratti sono stati suddivisi in due gruppi: uno sotto dieta contenente acido pantotenico e l’altro senza. Sono stati poi esposti ad una fonte di infezione.

    Risultati. Infezioni spontanee a carattere diffuso si sono riscontrate nei ratti con dieta non contenente acido pantotenico. Nessun tipo di infezione è stato riscontrato in quelli in cui la dieta era completa. Nei ratti carenti di acido pantotenico in cui era stata inoculata una fonte di infezione, si è riscontrata un’infezione nel 100% dei casi. In quelli in cui la dieta comprendeva questa vitamina è stata riscontrata un’incidenza di infezione di soltanto un caso su 45. (Nutrition Review, Febbraio 1957, riportato in Rodale, Encyclopedia for Healthful Living, pag. 951.)

  3. L’acido pantotenico e la longevità. I topi sono stati divisi in due gruppi. Il trattamento era identico con l’eccezione che ogni topo nel gruppo di controllo ricevette giornalmente 0,3 mg di pantotenato in aggiunta nell’acqua da bere. Questa quantità era un multiplo del normale fabbisogno per i topi.

    Risultati. La vita dei 41 topi sulla dieta regolare durava in media 550 giorni. I 33 topi nella cui dieta era stato aggiunto il pantotenato raggiungevano una vita media di 653 giorni. (In termini umani, 550 giorni equivalgono a 75 anni e 653 giorni ad 89 anni). (Williams, Nutrition against Disease, pagg. 141-142.)

L’ACIDO PANTOTENICO PUO’ ESSERE EFFICACE NELLA CURA DELLE SEGUENTI MALATTIE


Organi Malattie
Apparato intestinale Diarrea
Flatulenza
Stitichezza e gas post-operatori
Ulcera duodenale
Vermi
Articolazioni Artrite reumatoide
Disturbi alle articolazioni
Gotta
Capelli/Cuoio capelluto Calvizie
Capelli bianchi
Cervello/Sistema nervoso Disturbi nervosi
Epilessia
Insonnia
Malattia mentale
Neurite
Sclerosi multipla
Svenimenti
Gambe Crampi muscolari
Flebite
Ghiandole Esaurimento surrenale
Muscoli Distrofia muscolare
Miastenia grave
Occhi Cataratte
Glaucoma
Neurite periferica
Ossa Disturbi alle ossa
Fratture
Pelle Acne
Psoriasi
Rughe
Piedi Sensazione di bruciore e formicolio
Polmoni/Apparato respiratorio Allergie
Asma
Tubercolosi
Sangue/apparato circolatorio Anemia
Ipoglicemia
Stomaco Dispepsia
Gastrite
Nausea
Ulcera
Testa Cefalea
Vescica Cistite
Generale Affaticamento
Abilità atletica
Cancro
Depressione
Danni da radiazioni
Etilismo
Infezioni
Ritardi nella crescita
Stress
Macchie di vecchiaia
Invecchiamento
Invecchiamento prematuro
Sistema immunitario




Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente.

Le informazioni sono tratte da "Almanacco della Nutrizione"
di Gayla J. Kirschmann e John D. Kirshmann
edito da
Alfa Omega Editrice
Via San Damaso,23 - 00165 Roma
Tel. (06) 630398 Fax 632196

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