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Cari Amici e Amiche,

vogliamo condividere con voi una lettera scritta dal Dr Giorgio Vitali presidente della Federazione Nazionale Quadri - Informazione Scientifica e Ricerca.

Le grandi polemiche sollevate dalle affermazioni di Adriano Celentano riguardanti le "donazioni" degli organi hanno riportato l'attenzione del pubblico su una questione molto importante: donare i propri organi deve essere una libera scelta dettata dall'amore per il prossimo e non un'imposizione celata da una ridicola legge del silenzio/assenzo.

Sia ben chiaro, siamo favorevoli alla donazione degli organi ma siamo altrettanto lontani dall'idea di esserne obbligati da subdole leggi. Le polemiche sollevate dai vari Maurizio Costanzo et simila (personaggi sempre piu' chiaramente assoldati per difendere e pubblicizzare certi tipi di
discorsi!) hanno voluto far terroristicamente sembrare che Celentano e chi condivide le sue idee sia contro la donazione degli organi, portando alla ribalta e utilizzando (per farci pentire!) interviste di persone salvate dalla donazione. Un conto e' donare e un'altro e' espiantare a cuore
battente un'organo ad una persona ritenuta dalla scienza ufficiale "clinicamente morta" (fatto scientificamente e individualmente confutabile).

Vorremmo ricordare il caso di Martin Banach (agosto del 1995) di 18 anni che in seguito ad un'incidente viene ricoverato nell'ospedale Cardarelli di Napoli. Una telefonata avverte in genitori residenti a Dusseldorf (Germania) che il loro figlio verra' considerato donatore di organi. I genitori prendono l'aereo per Napoli e dopo tre giorni di opposizioni da parte dello staff dell'ospedale e di telefonate e fax a compagnie assicurative e ospedali tedeschi riescono a riavere il "corpo" del figlio abbandonato (sporco di sangue e sudore!) a se stesso e mantenuto in vita solo dalla ventilazione artificiale (come da prassi). Portato alla clinica universitaria di Essen hanno il referto: trauma cranico cerebrale, travaso
subdurale anteriore destro. Morale della favola il giorno seguente Martin riapre gli occhi: e' salvo, senza nessuna lesione permanente.

Se Martin non avesse avuto genitori cosi' volenterosi, intraprendenti e facoltosi, che fine avrebbe fatto? Si, avrebbe salvato la vita di qualcuno o donato la vista a qualcun altro che, ignaro della vicenda, oggi avrebbe testimoniato contro le "assurdita'" di Celentano, ringraziando la "generosita'" del piccolo Martin e dei suoi genitori.

Ci chiediamo del destino di persone indifese e senza nessun tutore: extracomunitari, nulla tenenti, anziani, mal informati o non informati per niente. Se prima sparivano delle persone per "donare" organi, oggi, questa legge legalizza e tutela i carnefici. Di certo chi trapianta un rene o un cuore sara' a conoscenza della provenienza dell'organo, quindi i complici delle "ipotetiche" sparizioni del passato sono oggi i colpevoli di disavventure come quella di Martin (fatto da non considerare come isolato), avendo oggi la tutela di una legge assurda.

La Leva di Archimede - Roma
http://www.laleva.cc




LA LETTERA DEL DR GIORGIO VITALI
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Condividiamo e confermiamo le perplessità espresse da Adriano Celentano sulla prassi degli espianti di organi a cuore battente.

Finalmente una persona che ha facilità di comunicazione con la popolazione ha cercato di far aprire gli occhi agli italiani.

Invece di starnazzare con falsa indignazione, tutti gli interessati di questo grande business, ad iniziare dai ministri della sanità fino ai responsabili dei governi succedutisi negli ultimi anni, ci dovrebbero spiegare, per il momento, solo alcune cose:

1)
Perché finora non è stato attuato l' obbligo fondamentale della Legge in oggetto che prevede un' onesta ed esauriente informazione delle persone che dovrebbero, sulla base di questa essenziale garanzia, decidere coscientemente del propio destino in caso di coma. Il consenso informato infatti è ormai una prassi ineludibile in medicina e quindi tale premessa non poteva essere esclusa. La riserva mentale, dimostratasi nei fatti, come spesso accade con le Leggi che vengono varate da questi governi, era quella di eludere qualsiasi informazione. Conosciamo peraltro, attraverso la famosa "lettera" sull' AIDS, la capacità informativa e l' impegno del nostro Ministero.

2)
Perché finora, invece di svolgere una corretta ed esauriente informazione, da parte ministeriale e quindi governativa, è stata diffusa soltanto una pubblicità melliflua a favore dei trapianti, tanto sui media quanto utilizzando illegalmentre la consegna delle schede elettorali per i referendum. Tramite questo espediente, è stata infatti attivata un' attività di pubblicità direttamete portata nelle case degli italiani, e fatta passare per informazione, che subdolamente proponeva a persone ignare ma facilmente suggestionabili sul piano emotivo di prendere una decisione in merito alla donazione di organi senza essere state preventivamente informate. Veniva infatti consegnata - peraltro solo ad una parte della popolazione - e di ciò ce ne dovrebbero spiegare la ragione, una specie di tesserina, assieme ad un messaggio pubblicitario a favore dei trapianti e dichiarante falsità sulle condizioni del cervello delle persone in coma - sulla quale il destinatario doveva scrivere la propria accettazione dell' espianto.

Tutto ciò ha costituito l' unico messaggio - del tutto illegale da parte ministeriale e governativa, sia come prassi ma sia anche come coercizione psicologica - in relazione ad un impegno di responsabilità così grave come quello che concerne la salvaguardia della vita delle persone in serio pericolo.

3) Perché finora è stato dato dai Media libero accesso a persone, Enti pubblici e privati, Aziende, interessati per lucro e per salute all' attuazione di " qualsiasi" legge che autorizzi i trapianti.

4)
Perché, mentre una fondamentale Legge europea sulla sicurezza in ambiente di lavoro ( D.Lgs 626 / 94 e segg. ) pretende giustamente che vengano utilizzati per la tutela della salute (e della vita !) dei lavoratori le apparecchiature di maggiore affidabilità presenti in quel momento sul mercato, questo stesso fondamentale principio non è stato inserito nella legge a tutela dei malati in coma.

Ci chiediamo pertanto:
Si tratta di sostanziale ignoranza da parte del legislatore italiano di come in Europa e nel mondo cosiddetto civilizzato si usa tutelare l'integrità psicofisica dei concittadini, si tratta di arretratezza culturale dei suggeritori tecnici della legge in questione o soltanto di delinquenza a danno dei più deboli ed indifesi?

Chiediamo una risposta precisa e responsabile.
dr Giorgio Vitali
giorgiovitali@yahoo.com
presidente Federazione Nazionale Quadri
Informazione Scientifica e Ricerca- Via Marano Equo, 32 00189 Roma
inforquadri@domeus.it


Ciao,
Ivan