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Subject: [La Leva - News] Vitamine e minerali sotto attacco

Big Pharma
"attacco finale" contro la concorrenza del Naturale


La stampa londinese e' partita ieri (8 maggio 2003) all'attacco contro vitamine e minerali, citando un documento dell'autorita' alimentare, la Food Standards Agency (FSA), che a sua volta prende lo spunto da un documento elaborato da esperti, il 58 % dei quali ha dichiarato di avere legami con l'industria farmaceutica.

Le accuse: "minerali e vitamine possono causare il cancro e danneggiare il fegato" (The Times), "la gente si sta avvelenando" (Sunday Times) e "danni irreparabili" per la salute (Daily Telegraph).

Il documento arriva con tempismo ideale per l'industria farmaceutica - giusto nel momento in cui le autorita' nazionali si accingono a convertire in legge nazionale una direttiva dell'Unione Europea che regolamentera' uniformemente gli integratori alimentari. Coincide anche con attacchi simili partiti contemporaneamente in USA e Australia.

In Australia, gran parte degli integratori, realizzati da un produttore farmaceutico per conto di altri - 1350 prodotti diversi - sono spariti dalla circolazione in seguito a un pesante intervento delle autorita' australiane. Negli USA, vari articoli, pubblicati tra l'altro dal diffusissimo New York Times, mettono in evidenza possibili pericoli delle erbe e chiedono che l'FDA, l'autorita' sanitaria statunitense, limiti la loro diffusione con un deciso "giro di vite".

Si tratta, insomma, di un premeditato "attacco finale" contro i prodotti naturali che sono diventati, nel giro di pochi decenni, una durissima concorrenza per i farmaci. Milioni di persone praticano la prevenzione a colpi di integratori antiossidanti, si rivolgono alle terapie naturali e, in definitiva, non alimentano piu' quello strepitoso giro d'affari rappresentato dai farmaci. Il pensiero di queste persone e': meglio evitare i pericolosi e spesso letali effetti collaterali dei farmaci e tornare ai rimedi "caserecci", quelli naturali appunto.

I farmaci sono diventati una delle principali cause di morte - sono al terzo o quarto posto dopo il cancro e le malattie cardiovascolari - in molti dei paesi industrializzati.
(http://www.laleva.cc/petizione/italiano/ronlaw_it.html)

Non c'e' meraviglia - l'industria farmaceutica vuole eliminare questa scomoda concorrenza e ottenere il definitivo controllo della nostra salute.

Ma quanto c'e' di vero in quello che dice la stampa quando cita e chiaramente esagera gli avvertimenti degli scienziati dell'area farmaceutica? Vediamo punto per punto.

Cromo:
Prima di tutto, l'accusa "vitamine e minerali possono causare il cancro" e' ristretta, secondo le autorita', ad un solo integratore: il cromo picolinato, disponibile nei negozi in dosaggi da 0,2 fino a 0,6 milligrammi. L'FSA (Food Standards Agency) dice che "potrebbe causare il cancro". Il gruppo di esperti farmaceutici asserisce invece di conoscere due casi di morte, causata da danni al fegato e ai reni, in pazienti che avevano ingerito 7,5 milligrammi di cromo per lungo tempo: nessun caso di cancro. Secondo un altro studio scientifico non si sono riscontrati effetti negativi in persone che hanno consumato 1 milligrammo della sostanza minerale al giorno per piu' di un anno (ben 64 settimane).

Vitamina C:
L'FSA dice che dosaggi superiori ad un grammo (1000 milligrammi) al giorno possono causare dolori addominali e diarrea. Gli esperti dicono che questo effetto collaterale sia abbastanza diffuso ma che si potrebbe facilmente eliminare abbassando il dosaggio. Pero' gli stessi esperti citano due studi scientifici dove un gran numero di persone assumevano 1000 milligrammi di Vitamina C senza alcuna reazione avversa.

Calcio:
Secondo l'FSA dosi di calcio sopra ai 1500 milligrammi al giorno possono causare dolori addominali. Gli esperti dicono che questi effetti sono presenti soprattutto quando il calcio viene combinato con medicinali anti-acido e con il latte. Non si sono invece riscontrate reazioni avverse in studi dove venivano usati solamente gli integratori di calcio con dosaggi fino a 2000 mg al giorno.

Ferro:
Dolori addominali si possono riscontrare con integratori di ferro con dosaggi al di sopra dei 17 milligrammi al giorno, secondo l'FSA. Il gruppo di esperti inglese concorda, ma queste reazioni, secondo loro, sono piu' comuni a dosaggi sopra i 60 milligrammi. Gli studi scientifici invece indicano un limite piu' alto, identificando la soglia degli effetti collaterali nelle vicinanze di 2000 milligrammi al giorno.

Beta-carotene:
Il beta-carotene, secondo l'FSA, potrebbe causare "danni irreversibili". Il gruppo di esperti dice che studi scientifici non hanno mostrato alcuna tossicita' nell'uomo, perfino nelle donne incinte. Tuttavia, dei scienziati che esaminavano dei fumatori incalliti e lavoratori esposti all'amianto hanno trovato che quei soggetti avevano un tasso di cancro ai polmoni piu' alto se prendevano del beta-carotene. Dobbiamo forse concludere che il cancro non aveva niente a che fare col fumo e con l'esposizione all'amianto?

Zinco:
L'FSA dice che gli stessi "danni irreversibili" siano causati anche dallo zinco. Ancora una volta, se esaminiamo il documento degli esperti, non troviamo prove di conferma. Quello che troviamo e' che lo zinco puo' essere causa di effetti reversibili come dolori addominali, nausea e vomito. Uno studio su un campione molto limitato invece ha trovato che lo zinco potrebbe, a dosaggi estremamente elevati (mai utilizzati nella preparazione degli integratori), causare problemi di sangue nei diabetici.

Manganese:
Consumatori che prendono integratori di manganese si dovranno preparare, secondo l'FSA, ad affrontare danni irreversibili. In verita' i minatori esposti al manganese nelle miniere e i lavoratori nelle fonderie hanno contratto il morbo di Parkinson, ma secondo gli esperti questi livelli non possone essere raggiunti con gli integratori. Studi effettuati su dei volontari che ingerivano il manganese a dosaggi di 15 milligrammi al giorno non hanno trovato alcun effetto avverso.

Vitamina B-6:
L'FSA asserisce che alti dosaggi di questa vitamina possono causare una perdita di sensibilita' nelle estremita'. Gli esperti concordano, ma dicono che questi effetti possono essere riscontrati solamente a dosaggi di 2000 mg ingeriti giornalmente per un prolungato periodo di tempo. In realta' non esiste nessuno studio scientifico che conferma l'esistenza di questo effetto.

Cui bono?

Ci dobbiamo chiedere: chi trae profitto da queste "storie d'orrore" senza fondamenta scientifiche e diffuse a colpi di comunicati stampa.

Chiaramente le multinazionali del farmaco - dice il Dottor Rath in un'intervista fiume scaricabile in formato PDF dal sito Internet de La Leva di Archimede. (http://www.laleva.cc/supplements/rath/interview_italian.pdf)

Secondo Rath, l'industria farmaceutica e' interessata solo alla malattia, della quale ha fatto un vero e proprio business. Per loro, la Vitamina C e' come l'acqua santa per il diavolo. Rischia di distruggere il business della malattia una volta per tutte.
(http://www4.dr-rath-foundation.org/)

Il dottor Rath ha scoperto una proprieta' molto interessante della Vitamina C utilizzata ad alti dosaggi. Previene le malattie cardiovascolari se presa regolarmente. Rath ando' dalla Roche, multinazionale svizzera del farmaco e maggiore produttore di Vitamina C del mondo. Ha offerto la sua collaborazione nel promuovere le sue nuove scoperte e le vendite della Vitamina C. "No grazie", gli hanno risposto, evidentemente avevano altro da vendere....

Ivan Ingrilli'
La Leva di Archimede
Associazione per la liberta' di scelta - Roma


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