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Subject: [La Leva - News] Buon Natale!

Carissimi amici de La Leva,

qui di seguito trovate il resoconto del convegno organizzato dalla FNNHP a Torino il 14 di dicembre, alla quale ha partecipato il presidente de La Leva Ivan Ingrillì.

Ricordiamo inoltre a chi volesse diventare socio de La Leva oppure rinnovare l'iscrizione, che puo' trovare il modulo di adesione sul nostro sito all'indirizzo: http://www.laleva.cc/sostegno.html
e che da quest'anno è possibile aderire anche come socio simpatizzante con la modica cifra di 20,00 €.
Chiunque volesse avere più informazioni mi può contattare personalmente all'indirizzo amanda@laleva.cc.

Con l'occasione vi auguriamo Buon Natale ed un 2003 pieno di buona salute e felicità!

Ciao a tutti!

Amanda Adams
segretaria e webmaster de
La Leva di Archimede

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Il cittadino e il naturopata - diritto al benessere del cittadino e il riconoscimento giuridico del professionista non medico

Il 14 dicembre scorso, si e' svolto a Torino un convengno intitolato "il cittadino e il naturopata - diritto al benessere del cittadino e il riconoscimento giuridico del professionista non medico" organizzato dalla FNNHP (Federazione Nazionale Naturopati Heilpraktiker Professionisti).

Per avere info o maggiori dettagli sul testo della legge consultate il sito: http://www.naturopatia.it

Il convegno, al quale hanno partecipato piu' di 1000 persone, aveva come tema centrale il riconoscimento giuridico, grazie ad una legge regionale ad hoc, da parte della regione piemonte della figura del naturopata.

Il convegno e' stato aperto dal Dottor Rudy Lanza che ha ringraziato tutte le persone che hanno contribuito all'ottenimento di questo risultato storico. La possibilita' di rivolgersi ad un terapeuta che non sia medico di base e' un passo in avanti verso la possibilita' di poter scegliere liberamente come prendersi cura della propria salute.
Questo fa parte di un processo di responsabilizzazione verso la propria salute, senza dover delegare le proprie scelte a qualcun'altro.

Successivamente e' intervenuto il Magistrato del Tribunale Penale di Milano, Dottor Bruno Giordano, soddisfatto dell'ottenimento del risultato, ma che ha messo in guardia dagli eventuali problemi burocratici della messa in opera di questa legge, soprattutto per quanto riguarda i tempi di riconoscimento. Anche lui e' un fermo sostenitore della liberta' di cura e di scelta.

Il Consigliere della Regione Piemonte, relatore della legge, ha sottolineato l'ostracismo dimostrato dall'ordine dei medici che sosteneva che questa legge sarebbe andata conto la loro categoria, paure legate soprattutto a certe leggi di mercato. Anche il Consigliere ha messo in guardia il pubblico presente, composto da piu' di 1000 persone tra naturopati e interessati, sulle possibili difficolta' di applicazione della legge, che rimane comunque un'ottima vittoria.

Gli altri interventi che si sono susseguiti sono state portate avanti varie argomentazioni: nonostante l'adozione del termine non-medico nel testo della legge (termine che sembra attribuire in maniera errata al naturopata una sorta di sudditanza verso l'ordine dei medici) il naturopata non vuole essere un medico, mentre molti medici vorrebbero appropriarsi della naturopatia in generale proprio perche' vedono il pericolo della validita' del suo metodo e dalla risvegliata consapevolezza di un pubblico che si rivolge sempre piu' frequentemente ai metodi naturali, cosi' come una possibilita' di vedersi sottratti molti dei "clienti".

Gli interventi si sono susseguiti molto velocemente anche a causa del numero dei relatori che dovevano intervenire e il tema centrale e' stato comunque la vittoria piemontese verso una maggior liberta' di cura e di scelta terapeutica. Si sono susseguiti anche ospiti internazionali che hanno portato la loro esperienza nazionale in merito.

Unica nota stonata, per il nostro punto di vista, e' stato l'intervento del presidente della Federconsumatori Piemonte, che asseriva che per tutelare la salute dei consumatori bisognerebbe portare le erbe sotto il controllo farmaceutico.

Questo ha mi ha dato modo di introdurre il mio discorso, accennando alle direttive europee (vedi sezione integratori del sito), attualmente in discussione, che mettono in pericolo il risultato piemontese come, in generale, la liberta' di centinaia di milioni di consumatori della comunita' europea.

Riporto il testo del discorso che avevo in mente di esporre ma che per motivi di tempo ho dovuto sintetizzare allo stremo:


Le erbe, come le vitamine, sono state considerate fino ad oggi a meta' tra' l'alimento e il medicinale e classificati nella cosi' detta "zona grigia".
Questi prodotti sono oggi liberamente disponibili e utilizzati dai naturopati e da gran parte delle medicine non convenzionali.

Queste tre direttive vogliono inglobare il tutto nel settore del farmaceutico, portando avanti la causa della "difesa del consumatore".

Personalemente ho un gran rispetto e fiducia nella consapevolezza delle persone che si rivolgono alle medicine non convenzionali per scelta personale e credo che questa linea legislativa (sulle erbe) non rispetti le scelte e la cultura di queste pratiche, dei suoi utilizzatori e operatori.

L'articolo 1 della legislazione comunitaria 83/EC del 2001 riguardante la definizione di farmaco recita:
ogni sostanza o combinazione di sostanza presentata come idonea per trattare o prevenire malattie dell'essere umano ed altresi' ogni sostanza o combinazione di sostanze che possa essere somministrata all'essere umano con l'intenzione di stabilire una diagnosi medica o ripristinare, correggere o modificare delle funzioni fisiologiche dell'essere umano.

Questa e' senza dubbio una definizione monopolistica e onnicomprensiva.

Crediamo nell'inutilita' di questa proposta che non impedirebbe a nessuno di inglobare ogni sostanza nel settore farmaceutico, per alcuni semplici motivi:

le vitamine, ed ancor di piu' le erbe, hanno una tradizione millenaria, la cui sicurezza e' garantita da moltissimi studi e ricerche e utilizzi pratici.

Non ho mai avuto notizie di gravi effetti collaterali o esiti letali dovuti a l'utilizzo di queste sostanze, e se ce ne sono stati non sono di certo paragonabili a quelli dovuti all'assunzione dei farmaci liberamente venduti.

La tutela del consumatore va vista in un ambito di una piu' corretta informazione, formazione e responsabilizzazione verso la propria salute, piu' che proibire o limitare a scopo preventivo, tanto piu' perche' siamo esseri unici e irripetibili, tutti con esigenze molto diverse.

Portare questi prodotti nel campo farmaceutico vorra dire farsi carico anche di questo:
aumento dei prezzi, la non piu' libera disponibilita' dei prodotti, un'efficacia ridotta (utilizzo di sintetici, principi attivi ridotti, aggiunta di eccipienti, coloranti, dolcificanti di dubbia provenienza), un possibile incremento di un mercato nero.

Inoltre, molte delle sostanze oggi sul mercato verranno bandite, e le altre rimarranno ugualmente disponibili? Una volta poste sotto il dominio e la logica di mercato del settore farmaceutico, chi ci assicura che le restanti sostanze verranno prese in considerazione e messe sul mercato e non verranno sostituite da altri farmaci, magari gia' in vendita, a loro piu' convenienti?

Il naturopata ha sempre utilizzato le erbe nella loro eccezione curativa e preventiva e il riconoscere la sua professionalita' e tradizione e' un ottimo punto di partenza.

Portare erbe, vitamine e minerali nel campo medico e farmaceutico significa, di fatto, andare contro questo riconoscimento e limitare le scelte del terapeuta.

Il naturopata deve poter continuare ad utilizzare queste sostanze, e se queste direttive diverranno esecutive, questo non sara' piu' possibile.

Gli utilizzatori e i praticanti delle cosi' dette medicine non convenzionali non avrebbero piu' a disposizione i strumenti di base per esercitare le loro volonta' e pratiche seguendo la loro tradizione, filosofia di vita, cultura ed esperienza.

La liberta' di scelta e di cura e' e deve continuare ad essere un diritto inviolabile, per questo ci opponiamo a queste restrizioni.

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La Leva di Archimede
"Associazione di consumatori per la liberta' di scelta"
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