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Subject: [La Leva - News] Il voto del Comitato Ambiente

La proposta di direttiva Europea per regolamentare l'utilizzo e la vendita degli integratori nella
Comunita' Europea continua il suo iter burocratico ed e' stata presentata al voto del Comitato Ambiente del Parlamento Europeo.

Per i nuovi iscritti alla nostra newsletter, questa proposta mira a limitare i dosaggi consentiti per gli integratori alimentari a base di vitamine e minerali e ad escludere dal mercato molti degli oligoelementi utilizzati con successo dalle medicine alternative, da sempre.
La Leva di Archimede, con buona rappresentanza di quasi 27,000 firmatari di una petizione contro la suddetta direttiva, e' fermamente convinta che questa direttiva vada violentemente a sbattere contro la liberta' di scelta e di cura di milioni di utilizzatori di integratori e comunque di rimedi e pratiche mediche alternative.

Vi proproniamo il riassunto di quanto successo lo scorso 20 febbraio a Bruxells con l'aggiunta di alcuni nostri commenti e un'articolo del Professor Alberto Fidanza riguardante l'utilizzo delle vitamine nella medicina preventiva.

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IL VOTO DEL COMITATO AMBIENTE SULLA PROPOSTA DI DIRETTIVA
- riassunto del 20/02/2002

Il voto del 20 febbraio 2002 del Comitato Ambiente del Parlamento Europeo, mostra chiaramente il fatto che c'e' l'intenzione di portare avanti la direttiva sugli integratori alimentari nella maniera in cui e' stata proposta dalla Commissione EU e "compromessa" dal Consiglio degli stati membri.

Seri dubbi sono stati espressi da alcuni membri del parlamento europeo, soprattutto tra gli olandesi, inglesi, irlandesi e svedesi, che si chiedono se la direttiva sia effettivamente necessaria e come, nel caso venga approvata, possa migliorare la situazione europea riguardante gli integratori. L'emendamento che chiedeva l'abbandono della direttiva, richiesto da un numero considerevole di gruppi associati affini e individui, e' stato scartato. I 22 voti ricevuti tra i membri del Comitato Ambiente del Parlamento Europeo (circa il 40% del Comitato) non sono stati sufficienti.

E' passata la proposta di estendere il limite di tempo da 18 a 36 mesi per la presentazione di materiale scientifico per l'approvazione di specifiche sostanze e la proposta del membro italiano Nistico' di richiedere l'istituzione delle Norme di Buona Fabbricazione, che regolamentare la produzione degli integratori alimentari.

Sono stati fatti molti commenti sulla "controproducente e fastidiosa" campagna di protesta intrapresa dai consumatori europei, riferendosi soprattutto alla eccessiva quantita' di e-mail ricevute. Questo dimostra che ci sono una miriade di consumatori seriamente preoccupati dall'esito della direttiva, ma in passato questo aspetto non e' stato neanche lontanamente considerato.

E' stato detto che, riconoscendo il fatto che i consumatori sentono fortemente il bisogno di avere il libero accesso agli integratori, questa direttiva potrebbe essere una mossa politica sbagliata, nel senso che potrebbe far aumentate la sfiducia della gente nell'UE e nelle sue istituzioni. Sembra che questo fosse sentito anche da Caroline Jackson, membro inglese e presidente del Comitato Ambiente, riflettendo sul fatto che portando avanti la direttiva, le autorita' europee potrebbero scoprire che la direttiva porta acqua al mulino degli euroscettici.

Conseguentemente, i membri che difendevano la direttiva non hanno perso l'opportunita' di sottolineare come un regolamento legislativo sia comunque necessario e che non c'e' nessuna intenzione di di proibire gli integratori sicuri, dicendo che le campagne di protesta erano basate sull'esagerazione con l'intenzione di mistificare le intenzioni delle autorita' europee.

Visto che la direttiva lascia decisioni importanti ad una decisione amministrativa da prendere dopo la sua approvazione, come l'impostare i limiti di dosaggio e l'approvazione di specifiche vitamine e minerali che non sono presenti nella lista allegata alla proposta di direttiva, non c'e' modo di sapere cosa succedera' una volta che la proposta verra' approvata e messa in pratica. Ci sembra chiaro che queste spiegazioni vengano date per tranquillizzare, ma all'atto pratico nessuno, neanche un membro del parlamento europeo, puo' garantire che la direttiva non avra' risultati disastrosi per la liberta' di scelta dei consumatori e per il mercato degli integratori, senza parlare della mancata disponibilita' di prodotti nutrizionali necessari alle medicine alternative e alle terapie cellulari.

Il prossimo passo del cammino burocratico della direttiva sara' il voto del Parlamento Europeo, che si terra' il 14 marzo 2002 a Strasburgo. E' importante aumentare le pressioni sul Parlamento Europeo per difendere la liberta' di scelta in materia di integratori, ma anche di trovare il modo di prendere contatti personali, sempre piu' convincenti con i membri del Parlamento Europeo.

Ci faremo vivi presto con suggerimenti su come contattare i parlamentari, spiegando nel dettaglio quali sono le nostre maggiori preoccupazioni.

La Leva di Archimede - Roma
Ass. di cons. per la liberta' di scelta
http://www.laleva.cc -- http://consumers.laleva.cc