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Il seguente articolo apparso su Metro di Roma il 17/7/2000 deve essere in qualche modo sfuggito alla censura imperante in materia di Aids.
Le bugie sull'Aids per i finanziamenti
 Il fenomeno Aids è uno dei più grandi scandali della medicina. Gli scienziati si negano a un aperto dibattito per paura di perdere finanziamenti. Nessuno ha dimostrato che il virus provoca l'Aids. Di Aids si muore, per l'Aids si chiedono finanziamenti. Ma cosa sia e cosa provochi è tutt'altro che chiaro. Anche per colpa di medici e scienziati che per interesse si adattano alla teoria più comoda. E le organizzazioni mondiali sparano cifre solo presunte allo scopo di sfruttare il fenomeno per ottenere soldi per i Paesi poveri.
Con i tradizionali discorsi augurali si è conclusa a Durban (Sud Africa), la XIII Conferenza mondiale sull'Aids, senza risposte definitive ai più assillanti interrogativi posti sin dal 1982, cioè dalla scoperta dei primi casi di questa complessa sindrome che si può manifestare con 25 differenti patologie.Soltanto conoscendo l'origine di una malattia è possibile comprenderla, combatterla, curarla, prevenirla e alleviarla. Ma ad oggi restano insoluti numerosi quesiti: che cosa causa il collasso del sistema immunitario? Può essere ricostituito il sistema immunitario dopo l'infezione? Quali sono i meccanismi patogeni del virus Hiv e come si può controllare la sua replicazione? Come si trasmette l'Hiv, dal punto di vista sessuale, materno, intravenoso? I vaccini potranno prevenire l'infezione? E infine l'interrogativo più importante: l'Aids è veramente causato dall'Hiv e solo da questo stranissimo virus?  Finora, in verità, tutti i ricercatori e gli scienziati che si sono occupati della materia hanno messo a punto soltanto ipotesi di lavoro, cioè hanno accettato in modo dogmatico un'origine ipotetica, poichè era l'unica disponibile, senza indagare a fondo sugli inizi dell'Aids. E l'opinione pubblica mondiale è rimasta prigioniera di frettolose decisioni scientifiche stabilite, senza possibilità di discussione o revoca.
Cosè l'inaugurazione è avvenuta fra polemiche che si ripetono da 17 anni. Da una parte è stato presentato un documento, chiamato Durban Declaration, firmato da circa 5.000 ricercatori che ribadiscono il legame di causa-effetto fra Hiv e Aids; dall'altra il presidente sudafricano Thabo Mbeki, sostenitore della tesi opposta, difesa da poche decine di scienziati (fra cui alcuni premi Nobel della medicina e della chimica) guidati dall' "eretico" Peter Duesberg (un virologo californiano di alto livello) che si oppone al pensiero dominante.Nel suo volume "Inventing the Aids virus" sostiene che essendo l'Aids una sindrome e non un'affezione, deve avere necessariamente più cause e l'Hiv non può essere l'origine comune di tutte le manifestazioni cliniche; le attuali teorie sull'eziologia non sono fondate su prove scientifiche dirette, ma sono basate su prove indiziarie, cioè quelle epidemiologiche, a loro volta poggiate su stime e non su rilevazioni dirette. Il fenomeno Aids, secondo Duesberg, è uno dei più grandi scandali della medicina e gli scienziati coinvolti in questi studi si negano a un aperto dibattito nel timore di perdere finanziamenti e di sconvolgere l'attuale ipotesi consolidata, determinando gravi conseguenze commerciali e sociali. Duesberg ritiene che il virus dell'Hiv, sfuggente e mutevolissimo, è in realtà innocuo e l'azione attribuitagli contrasta con le sperimentazioni finora condotte, con i principi fondamentali della virologia e con il fatto di non essere presente nel cento per cento delle persone infette. Nessun documento scientifico ha dimostrato che il virus provoca l'Aids. Controversie scientifiche a parte, siamo di fronte alla terribile tragedia di milioni di persone che per malnutrizione, gravi carenze delle difese immunitarie e tremende condizioni ambientali continuano a morire. Ed è comprensibile che, per raccogliere risorse finanziarie a loro favore, le organizzazioni mondiali (Oms, Unicef, Fao, Unesco) debbano sostenere che responsabile di tutto sia l'Aids. Ugo ApollonioPresidente onorario Ass. stampa medica italiana