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Fondazione di cultura internazionale Armando Verdiglione O.N.L.U.S.
Università internazionale del secondo rinascimento
Associazione psicanalitica italiana O.N.L.U.S.
Cooperativa editrice culturale Spirali/Vel
FIDH - Federazione Internazionale dei Diritti dell'Uomo - Lega italiana



Congresso internazionale
La scienza della vita
Medicina, natura e tecnologia



COMUNICATO STAMPA

Si è svolto presso la Villa San Carlo Borromeo di Senago, dal 13 al 15 luglio 2001, il Congresso internazionale La scienza della vita. Medicina, natura e tecnologia. Oltre cento i relatori che hanno contribuito al serrato dibattito in rappresentanza dell'America, dell'Africa e dell'Europa. Sono stati affrontati molti dei temi che costituiscono l'attuale dibattito scientifico internazionale, in particolare l'origine dell'AIDS, del cancro, dell'encefalopatia spongiforme bovina il cosiddetto morbo della "mucca pazza", le problematiche connesse all'aumento di temperatura del pianeta il cosiddetto "effetto serra" attribuito da più parti all'aumento dell'anidride carbonica nell'atmosfera terrestre, quelle inerenti il "buco dell'ozono", e ancora l'etica della medicina, il presunto conflitto tra natura e tecnologia e tra scienza e tecnologia. Ciò che è emerso è d'interesse planetario.
Particolare rilevanza hanno avuto gli interventi di: Peter Düsberg, scienziato della National Academy of Science, docente di biologia molecolare all'Università Stanley Hall di Berkeley, in California, pionere della scoperta dei retrovirus e fra i primi ad aver isolato un gene del cancro. Nella sua rela-zione ha ribadito l'estraneità dell'HIV nell'origine dell'AIDS e invece l'impor-tanza dello stile di vita, in particolare dell'uso di droghe e di psicofarmaci. Per la genesi del cancro, ha ribadito l'importanza dell'alterata divisione dei cromosomi nella modificazione del comportamento cellulare. Kary B. Mullis, premio Nobel per la chimica nel 1993 per l'invenzione della PCR, ha confermato l'assenza di prove scientifiche intorno all'origine virale dell'AIDS, verificata persino presso i suoi più noti assertori, da Luc Montagner a Robert Gallo che, direttamente da lui interpellati, non hanno saputo fornirgliene. Sam Mhlongo, sudafricano, consigliere del presidente Thabo Mbeki per le questioni sanitarie, ha affermato che la medicalizzazione della vita non è una risorsa per i paesi africani poveri e che l'incidenza dell'AIDS in Africa è basata su una questione diagnostica e non di effettiva epidemia, sostenendo che oggi vengono fatte confluire nella diagnosi di AIDS malattie che una volta erano diagnosticate singolarmente (tubercolosi, dissenteria di varia origine, denutrizione, sarcoma di Kaposi e altre). La vera causa dell'AIDS, quindi, è da ricercarsi nella povertà, nella malnutrizione e nelle precarie condizioni di vita. Ha ribadito, quindi, che gli aiuti dai paesi industrializzati devono consistere in tecnologia e aiuti economici per migliorare le condizioni di vita e non in presunti rimedi farmacologici che ottengono invece il risultato di avvelenare la popolazione. David Rasnick, ricercatore presso il Dipartimento di Biologia molecolare e cellulare dell'Università della California, ha asserito che negli Stati Uniti, per l'eccessiva interferenza dello stato nelle questioni scientifiche, non c'è più un dibattito scientifico libero e che la stessa democrazia è in pericolo senza una netta distinzione tra stato e scienza, tra stato e medicina; ha sostenuto inoltre che l'ipotesi basata sull'origine virale dell'AIDS non è scientifica, ma politica, e che il consenso su questa tesi è comprato, così come quello sulla trasmissione sessuale dell'AIDS. Il tedesco Ronald Scholz, docente di biochimica all'Università di Filadelfia, ha tratteggiato un'analogia tra l'HIV (per l'AIDS) e il prione (per l'encefalopatia spongiforme bovina) smentendo ogni possibile correlazione causale. A supporto della sua affermazione, ha indicato l'impossibilità per il prione di superare la doppia barriera gastrointestinale ed ematoencefalica senza promuovere l'attivazione dei dispositivi immunitari. Inoltre, questa malattia non è per nulla nuova, ma è ben nota ai veterinari di ben mezzo secolo fa: si tratta di un allarmismo inutile. Gli austriaci Christian Fiala e Claus Köhnlein hanno testimoniato che non ci sono test, a detta degli stessi produttori, in grado di stabilire con precisione la presenza di anticorpi anti-HIV nel sangue umano, che i casi effettivi di AIDS sul pianeta, rispetto a quelli previsti dall'UNAIDS, l'organismo delle Nazioni Unite, sono solo il 3%, che la definizione di AIDS cambia di continuo per tentare di sostenere queste previsioni statistiche e non scientifiche, che l'Uganda, contrariamente a quanto gene-ralmente accreditato, non è l'epicentro della presunta epidemia di AIDS, e che, contrariamente a quanto viene propagandato, la sua popolazione non è in via di estizione, anzi è in continuo aumento, che non c'è trasmissione sessuale di AIDS e che in Tailandia, uno dei pesi del Sud-Est asiatico meta del turismo sessuale planetario, l'AIDS è più diffusa nel nord del paese, dove viene prodotto l'oppio, che nel sud dove invece sono più diffuse le malat-tie veneree.
I lavori del congresso si sono svolti con la direzione del professore Armando Verdiglione.