Menu - Barra di navigazioneSostegnoLingueLinksEconomiaAmbienteForumCuraPetizioneIntegratoriAlimentiHOME

Per farvi comprendere meglio la lettera da me inviata alla gazzetta di modena (vedi sotto), vi riporto per intero l'articolo in questione con un commento di Vincenzo Brancatisano (trovasi nel forum del sito www.luigidibella.it).

Sulla Gazzetta di Modena del 28 settembre 2001 si legge:

Il noto farmacologo fondatore e direttore dell'istituto "Mario Negri" ha ricevuto ieri il "Premio Beccaria" dall'associazione "Angela Serra" Garattini: troppe finte scoperte contro il cancro 'La terapia del prof. Di Bella non ha alcun fondamento scientifico, non illudiamoci'
'Mente chi promette un rimedio generale contro i tumori'

di Raffaella Quaqquaro

"Sui mass media leggiamo notizie trionfalistiche, sembra sia sempre piu' vicina la conquista di terapie per sconfiggere il cancro. Ma la realtà è diversa ed è fatta, purtroppo ancora, di sofferenze, dolore, morti. Insomma, c'è contraddizione tra mito e realtà". Silvio Garattini, fondatore e direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, era ieri a Modena per ricevere il premio "Pier Camillo Beccaria", istituito dall'associazione Angela Serra per ricordare lo scomparso sindaco di Modena, che diede impulso alla creazione del centro oncologico, di prossima apertura.
La gente si aspetta "la magia del farmaco", crede nella "spettacolarizzazione della scienza". Ma la realtà è diversa: "I progressi della scienza non sono cos“ veloci come tutti speriamo - spiega il professor Garattini - perchè le nostre conoscenze sui tumori non sono ancora complete.
Non bisogna illudersi, e soprattutto è sbagliato pensare che un giorno improvvisamente arrivi un rimedio che risolve il problema del cancro.
Bisogna diffidare degli annunci improvvisi. Se anche si trova un rimedio, bisogna aspettare che il farmaco mantenga le promesse". E ci vogliono anni.
Nei confronti degli spettacolari annunci che ogni tanto la scienza fa attraverso i mass media, avverte Garattini, "bisogna avere spirito critico, prendere le notizie con le molle".
Garattini non lo cita, ma è evidente che il riferimento è soprattutto alla terapia Di Bella, che ha avuto proprio Modena come "culla". "Tutti miti, spettacolarizzazione della scienza - insiste il farmacologo - La sua terapia non ha alcuna base scientifica. Per essere accettata, una terapia deve dimostrare efficacia secondo le metodologie della scienza moderna. E questa non c'è, quindi è inutile illudere gli ammalati.
D'altronde la mia opinione in proposito è nota, e non da oggi". Non ha affatto cambiato idea, il professor Garattini. E neppure la "riabilitazione" della somatostatina da parte del professor Umberto Veronesi - che ha recentemente vinto un premio grazie all'uso di questa sostanza - lo convince. "La somatostatina non l'ha inventata Di Bella".
Polemiche a parte, Garattini spiega che sconfiggere il cancro è operazione difficilissima: "Chi promette un rimedio contro il cancro mente. I tumori si presentano in centinaia di patologie diverse, non può esistere un rimedio unico".
Trovare cure efficaci è "difficilissimo, ma non dobbiamo disperare, continuare a lavorare per acquisire maggiori conoscenze. Ma anche nella migliore delle ipotesi, non si otterrà mai attraverso i farmaci ciò che si può ottenere attraverso la prevenzione. La prevenzione è una cosa che non si vende, anzi fa vendere meno, però è fondamentale. Ad esempio la lotta al fumo fa diminuire del 30% l'incidenza dei tumori. Ogni anno ci sono decine di migliaia di persone che si ammalano e muoiono a causa del fumo, eppure in Parlamento la legge contro il fumo è ferma da 25 anni. Eppure si preferisce aspettare la magia del farmaco che risolve il problema. L'alimentazione, con l'impiego di adeguati quantitativi di vegetali, può diminuire del 30-40% l'incidenza dei tumori. Non bisogna abbandonare mai l'idea della prevenzione, e lavorare incessantemente per la ricerca".

COMMENTO DI V. BRANCATISANO
Cosa si può dire a commento delle uscite del professor Silvio Garattini? Si potrebbero dire tante cose. E, perchè no?, eventuali riflessioni potrebbero essere inviate alla Gazzetta di Modena (redazione.mo@gazzettadimodena.it)con preghiera di pubblicazione.
Colpisce peraltro l'indifferenza di Garattini circa le determinazioni di Veronesi sull'efficacia della somatostatina. E, quanto a queste ultime, non possso non ricordare che nel mio volume "Un po' di verità..." avevo rivelato che Veronesi già nel 1998 aveva deciso di sperimentare in privato la cura Di Bella. Si ricorderanno le corrispondenze tra la segretaria di Verronesi e i collaboratori del medico modenese. Voglio oggi rivelare che in maggio 2000 mi recai in incognito presso lo IEO di Milano poichè avevo avuto la notizia che molti pazienti uscivano dall'Istituto europeo con una non meglio precisata borsa verde contenente somatostatina , melatonina, e gli altri farmaci della Mdb. Riuscii a parlare con alcuni pazienti che erano in attesa di ritirare i farmaci della Mdb e capii che probabilmente stavano conducendo (ancora) lo studio osservazionale legato alla sperimentazione. Approfittai di un momento di disattenzione di una infermiera che recava con sè un grosso registro lungo un corridoio. Lo lasciò su un mobile per rispondere al telefono e, con lei di spalle, mi accostai al registro. Lo sfogliai e lessi: "Pazienti Cura Di Bella", con una lista di nomi a seguire. Mi senti toccare il braccio: l'infermiera mi portò via il registro. "Questa è roba nostra", disse. Era il 2000. Nel 2001 Veronesi dimostra l'efficacia della somatostatina e conferma quella dei retinoidi, cose che aveva già dichiarato durante le riunioni della commissione incaricata di svolgere la sperimentazione, come emerge dai documenti pubblicati o citati nel mio libro "Un po' di verità...".
[Vincenzo Brancatisano]



----- Original Message -----
From: meri
To: gazzettadimodena.it
Sent: Friday, October 12, 2001 5:52 PM
Subject: su articolo Quaqquaro 28 settembre 01


A proposito dell'articolo apparso sulla Gazzetta di Modena del 28 settembre 2001:

Il noto farmacologo fondatore e direttore dell'istituto "Mario Negri" ha ricevuto ieri il "Premio Beccaria" dall'associazione "Angela Serra" Garattini: troppe finte scoperte contro il cancro 'La terapia del prof. Di Bella non ha alcun fondamento scientifico, non illudiamoci' 'Mente chi promette un rimedio generale contro i tumori'

di Raffaella Quaqquaro


Spettabile redazione, dopo aver letto l'articolo in questione, personalmente, come malata di linfoma in cura da un anno con la terapia Di Bella (sto benissimo e vado migliorando di giorno in giorno), non solo mi sento presa in giro, ma vedo che i miei diritti elementari sono calpestati:
il diritto alla salute e alla cura e il diritto di usufruire del servizio nazionale. Ogni anno, per anni e anni, ho versato il mio contributo alla sanita' , sottraendolo al mio già povero reddito. Ora a cinquant'anni mi ritrovo a dipendere in tutto e per tutto dalla bont del mio vecchio padre, sottraendogli gran parte dei risparmi costruiti attraverso il lavoro e la fatica. Sono disgustata.
Veronesi ha dunque vinto un premio per l'uso della somatostatina, altrove ho letto che anche i retinoidi sono contemplati nelle ricerche dei nostri scienziati ufficiali, ma Garattini continua a sostenere che la terapia del Professore non ha alcuna base scientifica. Chiss perché io invece, grazie a lui, sto vivendo l'esperienza di un linfoma con serenit e benessere. Ma ben altri pensieri mi sorgono ora leggendo l'articolo.
Mi viene un legittimo sospetto legato stretto alla questione "privatizzazione della sanit ", uno degli obiettivi perseguiti sia dal precedente governo di centrosinistra e da quello attuale di centrodestra. Sar molto "divertente" veder sorgere fra qualche anno, miriadi di "case di cura private" che praticano sotto altro nome la cura Di Bella, un nome che sicuramente inventeranno i pluripremiati professori.
Caspita! Magari la proporranno anche come prevenzione! Che idea redditizia! In questo mondo dove anche l'anima oggetto di studio per operazioni di marketing, i tumori rappresentano una risorsa infinita di profitto.
Dovremo allora accedere a questi ospedali privati per poter praticare la cura Di Bella santificata dalla medicina ufficiale e statale. Probabilmente inventeranno qualcosa per cui, invece che costarci un milione e mezzo al mese, ce ne coster tre, cinque, dieci! Poiché è facile aggiungere alla cura una serie di corollari che saranno dichiarati indispensabili alla sua efficacia! L'hanno pensata bene! Questa nuova meraviglia della scienza potra' cosi' distinguere la sua origine dalla paternit Di Bella e potrà generare un giro di affari miliardario. E' chiaro no? Oggi, la cura Di Bella messa com' non potrebbe fruttare a nessuno! Caspita! Un sacco di gente sta subitomeglio, non ha bisogno di ricoveri n di assistenza!  E che se ne fanno di utenti del genere gli speculatori? Bisognava pur trovare il modo per far fruttare l'efficacia della cura.
Ecco, questo il sospetto enorme che mi coglie: la cura Di Bella cosi' com' , è assolutamente improduttiva per un sistema privatizzato della sanit . Essa invece sarebbe perfetta per il sistema pubblico, poiché fa risparmiare soldi allo stato e ai cittadini che pagano le tasse, perche' limita i ricoveri, limita le assistenze all'ammalato, permette ai familiari di non lasciare il lavoro, in molti casi permette allo stesso malato di riprendere le sue attivit produttive. Ecco l'inghippo tremendo!
Arriva di qui la necessit di negare Di Bella ufficialmente, e come potrebbero altrimenti rispondere i nostri politici alle esigenze del mercato, delle industrie, delle multinazionali, in cerca perenne di nuovi settori di investimento? Ecco la strategia perfetta architettata ai danni della verit e ai danni di milioni di malati: Di Bella ha imboccato la via corretta, bene! trasformiamola in un nuovo grosso affare per il futuro rigoglioso degli investitori.
Ahim la connessione mi pare fin troppo evidente. Una trappola maestra a cui non sfuggiremo se continueremo a vedere la privatizzazione dei servizi come uno strumento di libert . Ma, doppio ahimé, una trappola grande anche per chi da sempre combatte le privatizzazioni:
tutti presi dalla logica, in s corretta, del controllo sociale (leggi statale) della ricerca scientifica non s'avvedono che gli scienziati venduti al mercato manipolano il controllo e lo piegano ad uso e consumo del mercato, non certo al servizio dei cittadini.

Meri Rampazzo - Padova