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"Giù le mani dall'omeopatia". Camera, arriva la legge
Da domani la discussione in Commissione La rivolta dell'altra medicina Polemiche dopo il documento di "bocciatura" firmato da due Nobel e da 35 scienziati
di MARIA NOVELLA DE LUCA

ROMA - Il documento l'hanno già respinto al mittente. Non importa che fosse firmato da due premi Nobel e da alcuni tra i nomi più illustri della Scienza italiana. L'immenso, variegato esercito di quei dieci milioni di italiani che da anni hanno abbandonato la medicina tradizionale hanno deciso di far sentire la loro voce. Una "rivolta" via e.mail, via fax, via sms, con l'aiuto delle associazioni dei consumatori, con il supporto di non pochi politici. Il messaggio è chiaro: giù le mani dall'omeopatia, principale nuova forma di cura che conta in Europa cinquanta milioni di fedelissimi, ma giù le mani anche da sapienze antiche come l'ayurvedica o l'agopuntura, o la più misteriosa omotossicologia e l'ormai consolidata osteopatia.

Tre giorni fa i Nobel Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco, insieme ad altri 35 scienziati, hanno diffuso un documento-manifesto in cui stigmatizzavano la decisione dell'Ordine dei medici di "aprire le porte" a nove tecniche di medicine "non convenzionali". Un manifesto che seguiva di poco i primi risultati di alcuni test dell'Istituto superiore di sanità su alcuni farmaci omeopatici ritenuti "non efficaci".
"L'omeopatia? E' come credere negli oroscopi, dentro quelle boccette c'è il nulla" aveva commentato a Repubblica il farmacologo Silvio Garattini.

Parole che hanno suscitato una tempesta. Prima di tutto istituzionale. Perché, nonostante lo scontro tra scuole di pensiero, domani, mercoledì, così ha annunciato il sottosegretario alla Sanità Cesare Cursi, "in commissione Affari sociali della Camera inizierà la discussione che dovrebbe portare, in tempi brevi ad una legge quadro sull'omeopatia". Spiega Cursi: "Rispetto il parere dei premi Nobel, ma francamente credo che sia più importante rispondere alle richieste di dieci milioni di italiani, e soprattutto dotare il nostro Paese di una legge in armonia con le normative europee. Gli scienziati esprimono il loro punto di vista, ma non sono mica la Cassazione. Noi andiamo avanti. Non ritengo i test negativi dell'Istituto superiore di sanità un vincolo: ci sono studi che portano a risultati esattamente opposti...".

Dunque, nonostante la forte ostilità di buona parte del mondo scientifico, il cammino per la legittimazione dell'universo alternativo prosegue. Chiamato in causa in prima persona nel documento firmato dai Nobel, Giuseppe Del Barone, presidente della federazione nazionale degli Ordini dei medici, risponde: "Trovo strano che questi luminari si siano svegliati solo adesso.

Il riconoscimento di atto medico per nove pratiche alternative non crea contrapposizioni con la medicina tradizionale e respingo con forza il sospetto di aver voluto favorire un business poiché come noto, queste medicine sono anche meno care".

Per Francesco Paolo Negro, uno dei più famosi omeopati italiani, "questa "guerra santa" tra i due tipi di medicina è assurda". "Io non mi sogno di togliere un farmaco salvavita ad un paziente o di affermare che con l'omeopatia posso curare il tumore. Ma tutte le malattie funzionali sì, quelle sì che hanno una risposta dall'omeopatia. Basta vedere i risultati spettacolari che abbiamo sui bambini. Non è vero che i farmaci omeopatici non vengono testati: ci sono sperimentazioni su gruppi di pazienti... Garattini dice che dentro quei rimedi c'è il nulla? Beh, almeno è un nulla non tossico".

Il presidente dell'Anipro (Associazione nazionale importatori e produttori rimedi omeopatici) Alessandro Pizzoccaro aggiunge che esistono "pubblicazioni dove si possono leggere i risultati di sperimentazioni eseguite con le metodologie della medicina tradizionali". "Noi rappresentiamo milioni di persone - dice Pizzoccaro - eppure Sirchia non ha mai accettato di incontrarci.

L'Italia ad esempio ha il divieto di esportare i propri rimedi omeopatici, perché manca il via libera del ministero, mentre le aziende straniere possono vendere i loro farmaci da noi.

Perché questo accanimento contro l'industria italiana, in violazione delle norme europee? Attendiamo dal ministro Sirchia un invito per mostrare l'esistenza di lavori scientifici che dimostrano chiaramente l'efficacia dell'omeopatia".

(18 giugno 2002)


Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente
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