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La Corte dei Conti ha riconosciuto la sclerosi multipla come danno da vaccino


La Sezione giurisdizionale della Lombardia della Corte dei Conti ha emesso
il 28/2/1997 una sentenza (n. 71-97PM) che ha riconosciuto in un militare la
sclerosi multipla come conseguenza della vaccinazione subìta. Il militare
aveva ottenuto in precedenza un giudizio negativo dalla commissione medica
ospedaliera deputata a riconoscere l'indennizzo. Poi aveva fatto ricorso al
ministero, il quale aveva riconosciuto, invece, la correlazione tra la
malattia demielinizzante e la vaccinazione ricevuta. Si legge nella
sentenza: "Il nesso di dipendenza da causa di servizio ovvero la spiegazione
causale dell'infermità deriva dalla considerazione che risulta estremamente
improbabile la sua insorgenza per l'intervento di altri processi causali".
Quindi vengono applicati, come andrebbe sempre fatto, i quattro criteri
fatti propri anche dall'Istituto Superiore di Sanità, cioè: la correlazione
di tempo, la plausibilità medica, l'assenza di altre cause note e la
presenza di altri casi documentati in letteratura.

Altro caso di danni da vaccino:

Cancro e vaccino antipolio: la Usl di Rovigo ammette la relazione

Incredibile ma vero: sul notiziario aziendale della Azienda Ulss 18 di
Rovigo, il n. 21 dell'agosto 2000, compare un articolo in cui si asserisce
che il terribile tumore chiamato mesotelioma pleurico è scatenato dall'ormai
noto SV-40, il virus delle scimmie passato all'uomo attraverso il vaccino
antipolio. Si legge a pagina 23 del notiziario: "Il meccanismo patogenetico
che sembra alla base di questa patologia (il mesotelioma, ndr), è da
identificarsi nel virus SV 40, considerato il più potente cancerogeno virale
noto, individuato dal ricercatore italiano Michele Carbone, docente al
Cardinal Bernardin Cancer Center di Chicago; la diffusione di tale agente
virale è avvenuta in maniera massiva tra gli anni 1955-63 con il vaccino
inattivato antipolio Salk". La Ulss ha però dimenticato di scrivere che l'SV
40 è stato identificato anche nel vaccino antipolio orale di tipo Sabin e
che tuttora si studiano le sue conseguenze sull'organismo umano. Perché è
accaduto questo? Perché il virus vaccinico della polio viene coltivato su
terreni di coltura costituiti da cellule renali di scimmia. E non è tutto.
Nel marzo 1992 la celebre rivista medica inglese The Lancet pubblica un
articolo di Walter Kyle che riporta evidenze secondo cui l'Aids si è
manifestato dopo che il virus dell'immunodeficienza delle scimmie (SIV) è
entrato nell'organismo umano attraverso appunto il vaccino antipolio
contaminato da tessuti infetti di scimmia. L'articolo prosegue affermando
che la FDA americana sospettavano della contaminazione dei vaccini antipolio
già dagli anni '50 e che lo seppero per certo negli anni '70. Kyle sostiene
inoltre che l'SV40 causa anche leucemie e tumori negli animali da
laboratorio.Nel settembre 1995 il bolletino del National Vaccine Information
Center americano riportò che il patologo californiano John Martin aveva
stabilito che adulti e bambini, sofferenti di una disfunzione neurologica,
immunitaria e psichiatrica, erano stati infettati con un virus atipico
risultato poi provenire proprio dalle scimmie utilizzate per la produzione
dei vaccini antipolio. Cosa poteva significare questo se non che i controlli
sull'SV 40 non venivano fatti e che il problema non si limitava solo agli
anni '50 ma arrivava fino a noi ? Martin riferì tutto ciò all'Institute of
Medicine americano nel '95. Nell'aprile 1996 sempre il bollettino del NVIC
riporta che il microbiologo californiano Howard Urnovitz aveva prodotto
evidenze secondo cui il virus di tipo 1 dell'Aids è un virus ibrido
uomo-scimmia creatosi dopo che 320.000 africani avevano ricevuto negli anni
'50 un vaccino antipolio sperimentale contaminato dal SIV.
Purtroppo di tutto ciò non si informa mai la gente........



G. Paolo Vanoli  - www.medicinenaturali.net


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Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente.