G8: LA LIBERTA' FA MALE?
ovvero
LE FINTE LOTTE PER LA LIBERALIZZAZIONE DELLA CANAPA, PROBLEMA CREATO
(cronache genovesi, n°4)

E' paradossale che fatta un'associazione nata per la libertà di scelta debba proclamare che la libertà fa male!
Eppure al G8 siamo andati a combattere contro i liberi mercati!! Cioè contro la liberalizzazione degli scambi che elimina le barriere di mercato! Contro la libertà dei movimenti globali dei capitali delle multinazionali!
Similmente, se ci accorgiamo di quello che significa la parola anarchia, non nell'etimologia, ma nella realtà, vista a Genova, e altrove, per cui risulta che gli anarchici non sono contro il governo (altrimenti lotterebbero anche contro le truffe dell'Aids, del cancro, della genetica, per la libertà di scelta terapeutica e quindi contro gli obblighi dei vaccini!), risultando poi che più che anarchici, cioè contro il governo, sono in realtà solo contro la religione, e non tutte, solo una! e quindi anticlericali, perché parlano male dei cattolici, ma mai dei musulmani o degli ebrei (dai quali addirittura salta fuori che ricevono finanziamenti!) o dei talibani, parlano male di Pio IX ma non di Garibaldi e Cavour e dei Savoia che hanno massacrato un milione di napoletani per fare forzatamente un'unità d'Italia voluta in realtà dalla massoneria inglese, ne viene fuori che per salvarci bisognerebbe rifugiarsi nella monarchia! Paradossale? Ad un referendum recente in Australia ha vinto la monarchia! E quanti sono i paesi monarchici nel mondo ed in Europa? Bisogna caso mai vedere se sono vere monarchie o se sono asservite! Se no, come si spiegano tante unioni forzate in Europa fra monarchie e repubbliche? O qualcuno finge e ci imbroglia, o è costretto con la pistola puntata al petto! E che senso ha la stranezza di parlare di un ritorno dei Savoia in Italia proprio adesso che l'Italia sta morendo nel marasma del calderone europeo? O forse, proprio per questo: ormai che ci importa dei Savoia o che senso ha che tornino o no in un posto che non esiste più? Caso mai, per una proposta anti-europea e anti-globalizzazione, parlerei di un ritorno dei Borboni nel Regno delle Due Sicilie, ed infatti, nessuno parla di questo o lo propone con la stessa disinvoltura o faccia tosta con cui si parla di un ritorno dei Savoia! Questa invece sarebbe una bella proposta piccante e originale e valida, perché se devo fare una lotta anti-globalizzazione, esaminando la storia, la storia vera! mica quella raccontata dai vincitori oppressori!, esaminando soprattutto la storia economica, diamine, troviamo delle belle sorprese!
Scegliamo a caso altrimenti stiamo due mesi a inneggiare!
Ebbene, cominciamo dai soldi! A quell'epoca i soldi erano soldi! Non carta straccia, non assegni e microchips sotto cute! Soldi d'oro e d'argento! I famosi "piccioli" siciliani non erano altro che gli spiccioli di rame, ossia i centesimi di quei 32.380775 Ducati d'oro e d'argento di pregevole fattura, tanto da venir richiesti da altri Stati esteri su tutti i mercati europei, prodotti nel solo 1852 da quelle migliaia di lavoratori della Zecca di Napoli che nel 1870 lasciarono i suoi torchi e la insuperabile scuola di incisione in acciaio, prima in Italia e fra le prime in Europa, nonché tutte le monete, che equivalevano al doppio delle monete di tutti gli altri stati "italiani" messi insieme che entrarono nelle casse del nuovo stato unito, per ritrovarsi all'improvviso senza lavoro, così come i duemila "cannavari" napoletani, cioè gli operai che lavoravano quella canapa napoletana così superiore a quella di altri produttori esteri da essere richiesta fuori del Regno per l'altissima qualità, dovuta, oltre che al clima, all'abile coltivazione e concimazione, alla macerazione, alla pettinatura che rendeva elastici e morbidi i filati che servivano per confezionare, oltre a capi di biancheria e da lavoro, sacchi e teloni e reti da pesca, ovviamente anche sartiame e cordame per il cantiere navale di Castellammare di Stabia, il primo per grandezza nel Mediterraneo, da cui i 1.800 operai (futuri disoccupati) faranno uscire la prima nave di ferro ed un totale di 43.000 tonnellate di navi in soli vent'anni!
OGGI INVECE ESISTE UN PROBLEMA DI CANAPA E DEL SUO USO, ED I COMUNISTI ED IL MANIFESTO SI FANNO PORTAVOCE DI CAMPAGNE PER LA LIBERALIZZAZIONE DELLA CANAPA, QUANDO SOTTO I BORBONI ERA NORMALE USARLA SENZA COMPLESSI MORALI E PERSINO SOTTO IL FASCISMO! durante il quale il "Linificio e canapificio nazionale" aveva 23 stabilimenti, 15.000 operai, 100.000 fusi per la filatura del lino, della canapa e della juta, 18.000 fusi di torcitura, 3.500 fusi di lucidatura, 1.800 telai meccanici, 75 macchine per corderia, ed una forza idraulica ed a vapore di 20.000 HP.!
E ci fermiamo qui per ora!
Per cui non vi sembrerà strano o anacronistico o ridicolo, anzi vi unirete con me a gridare in un sincero impulso: "Viva il Re!"
E potrete pensare al re borbonico o al "Rex tremendae maiestatis"!

Vitale Onorato