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Al Ministro della Sanità Rosy Bindi

Roma 21-12-98

On. Ministro,

a integrazione della precedente lettera a Lei indirizzata il 7-12-1998, vorrei sviluppare la tematica da Lei toccata nel convegno fiorentino del 5 dicembre con l'asserzione non si fa politica sanitaria se non si fa politica ambientale.
Vorrei approfondire quanto da me accennato, ora nella veste specifica di presidente di una commissione di studi e ricerca in seno ad un'altra associazione, l'AIPE, associazione ambientalista ed ecologica che secondo il Bollettino Ufficiale della Regione Lazio del 4 luglio 1998 è la più grande, attiva, "vera", presente realmente e senza aver mai avuto finanziamenti o menzioni d'onore, e comunque l'UNICA ad avere una commissione di studi sui rapporti tra inquinamento ambientale e patologie moderne, la cui presidenza a suo tempoé stata affidata al prof. William Vayda, australiano, il massimo esperto e creatore di una Medicina Ambientale, oggi indispensabile campo in cui cercare per rerum cognoscere causa, come campeggia all'ingresso dell'ISS, o al CNR la leonardesca: La luce della scienza cerco e 'l beneficioä.

Pertanto, la ricerca di una cura per il cancro, per es. presuppone averne individuato le vere cause e rimuoverle! Come si fa oggi invece a fare una ricerca coi paraocchi, in vitro, al microscopio, senza vedere quello che ci piove addosso e quello in cui siamo immersi? Il nostro corpo, la nostra casa sono diventati una discarica, un cassonetto dove si accumulano coacervi di onde elettromagnetiche provenienti da elettrodomestici ed antenne varie: dal momento in cui apriamo il cancello elettrico col telecomando e poi chiudiamo la macchina, ancora col cellulare all'orecchio, a casa ci aspettano ancora altri telefoni e un'orda killer di prese e grovigli orgiastici di fili, frigoriferi, forni a microonde, lavatrici, asciugacapelli, rasoi elettrici, e magari anche spazzolino per i denti pure elettrico, televisori giganti ed in ogni stanza con annessi videoregistratori, computer, per non parlare delle esalazioni di pareti e mobili intrisi di formaldeide e benzene contenuti in colle, vernici che mandano la loro dose omeopatica ma senza interruzione... basta! Ho voglia di andare a dormire fuori all'aperto sotto le stelle sull'erba, ma anche lì mi aspettano geopatie, piogge acide, radiazioni, elettrodotti, ripetitori televisivi e telefonici...

Ed abbiamo anche la raccolta differenziata: certe sostanze tossiche prediligono le ossa, altre il fegato o il cervello, lo iodio 131 la tiroide...
Ma a proposito di raccolta differenziata, se vogliamo fare politica ambientale...

Il nostro comitato scientifico, facendo il punto su alcune ricerche e studi e raccolta di testimonianze dirette, ci riferisce di alcuni tentativi senza esito positivo di far brevettare (già nel 1954!) sistemi di raccolta, previa tritatura domestica con apposite apparecchiature, non solo dei normali rifiuti organici, ma, anche delle bottiglie! Altro che campane di vetro ingombranti che nessuno svuota e che comunque chissà dove le svuotano!
Vorremmo ripresentare questi progetti a suo tempo rifiutati dal Suo ministero.

Sempre a proposito di raccolta differenziata, vorremmo toccare un altro argomento che sembra non piaccia molto evidenziare.
Parlando di igiene e sanità, prevenzione ed inquinamento, epidemie e malattie strane: dove vanno a finire i liquami di tutti gli ospedali?

Già a suo tempo qualcuno di noi ha messo in evidenza che mentre si ha tutta la cura per sterilizzare piatti e posate, semplicemente ãsporcheä o ãinfetteä di residui di cibo, non si sterilizzano invece tutte le deiezioni stracolme di ogni tipo di batteri, che si sa, comunque, compongono l'80% della materia fecale!
Ed anche per questo abbiamo progetti e soluzioni che sono già stati bocciati!

Per rimanere nella tematica, parlando di inquinamento ambientale e fognature, di veicoli a benzina normale e proposte di benzina verde con apposita marmitta catalitica già da diversi studi dimostratasi altrettanto inquinante ed inefficiente, Le ricordiamo le soluzioni proposte a suo tempo nel lontano 1940 a Milano, nel II Convegno Nazionale di studi autarchici. Mi permetta anzi, per amore di precisione, di citare testualmente la relazione del prof. R. Trevisani, professore di economia dei trasporti nell'Università di Trieste: Di ben maggiore sviluppo si profila suscettibile l'impiego dei gas naturali...esige lievi adattamenti del motore e possiede un potere calorifero di poco inferiore a quello della benzina...si ricava come sottoprodotto... dalla depurazione delle acque cloacali e dal trattamento dei rifiuti cittadini...praticamente inesauribili.

E come vede, noi abbiamo le persone giuste per tutto il ciclo: un anziano ex-gassogenistaä che ci racconta di fantascientifici veicoli che andavano a legna e carbone, e il giovane che propone la neutralizzazione dei liquami infetti ospedalieri tramite apposite apparecchiature.

E non vogliamo tralasciare i vecchi progetti rievocati nel convegno di cui parlavamo, di benzina prodotta da materie prime italiane, cioè oli o catrame di lignite oppure oli di rocce asfaltiche e bituminose, nonché carburanti succedanei come l'alcool etilico che si ricava da bietole, sorgo, melasse, vino, riso...

Ma esiste anche la possibilità di andare ad acqua, producendo vapore acqueo invece dei vari inquinanti attuali, compresi quelli verdi: l'acqua non é verde,é proprio incolore!

Se l'abbiamo tediata, chiediamo venia, ma aspettiamo cortesemente una risposta, perché le migliaia di nostri associati ci sollecitano, dal Canada all'Italia, dalla Francia alla Grecia, dovunque ci siano nostre sedi o affiliati. E' una risposta che ci spetta, perché siamo noi i perni dell'economia, noi in veste di consumatori, cosa che appare evidente ma forse non sempre o non troppo, ed infatti, per citare ancora il convegno del 194O, nell'intervento del dott. F. Pellegrini leggiamo che solo l'economista Blastiat ha dato importanza al consumo mettendolo al primo posto lasciando come testamento scientifico le parole: "bisogna considerare i fenomeni economici dal punto di vista del consumatore."

E al consumatore siamo tornati. In queste veste, chiediamo esplicitamente due cose: che Lei faccia qualcosa perché diminuisca l'inquinamento elettromagnetico e chimico che ha già raggiunto livelli preoccupanti, ed in quest'ottica, tutto compete al Suo Ministero, comprese le autovetture, che non sono di esclusiva competenza del Ministero dei Trasporti considerate sotto l'aspetto inquinante.

Viste le cose sotto questa luce, non consideriamo idonea una cura per il cancro che bombardi di chemioterapia e radioterapia dei corpi già saturi, nel loro ambiente interno ed esterno, di radiazioni, materiale chimico tossico ed onde elettromagnetiche, e chiediamo di essere liberi di usare invece, nel dosaggio che riteniamo adeguato, quelle sostanze varie, chiamate comunemente integratori alimentari, che riteniamo siano valide per disintossicare e liberare il corpo da tutto questo coacervo di sostanze estranee alla struttura e alla chimica fisiologica.

Attualmente ci sono impedimenti all'uso di questo dosaggio, ma noi abbiamo svariati studi che dimostrano che non ci sono pericoli di tossicità per l'uso della maggior parte di queste sostanze anche a dosaggi molto alti.

Del resto, a giustificare questo dosaggio, basterebbe un mineralogramma che dimostra chiaramente, per la maggior parte della gente, quante basse siano le presenze dei minerali a noi congeniali, benefici ed indispensabili, e quanto invece siano altissimi i livelli di quelli tossici, per noi assolutamente da evitare.

Stiamo a Sua disposizione per eventuali chiarimenti e dibattiti, in attesa di un Suo cortese riscontro.