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Commissione Europea

Roma 4-12-1998

Gent. Sig.ra Bonino,

mi permetto di rubarle qualche minuto della sua attenzione e del suo tempo per portarle alla conoscenza semplicemente la nostra esistenza, ovverosia la nascita di una nuova associazione che a lei si rivolge con una speranza di ascolto ed aiuto.
L'associazione si chiama "La Leva di Archimede", e si differenzia nel campo delle associazioni che hanno come obiettivo la difesa della libertà terapeutica perché chiediamo in particolare, oltre al normale diritto della libertà di scelta e scelta terapeutica in particolare, anche il diritto a poter usare, come si fa ormai da decenni, certi prodotti, non da noi, ma dagli altri chiamati integratori alimentari, supplementi, etc.. Noi preferiamo chiamarli "bioalimenti", o, all'americana, "health food", o prodotti "ortomolecolari", cioé che aggiustano, raddrizzano le molecole, le cellule con i loro contenuti minerali, con l'apporto di vitamine che permettono certe operazioni biochimiche che mantengono il corpo in buona salute.

Noi non costiamo nulla alla Sanità, né chiediamo nulla: non vogliamo assistenza gratuita, non chiediamo la mutua per i prodotti che prediligiamo e consumiamo, che anzi paghiamo di più, essendo tassati e addizionati fiscalmente come se fossero prodotti di lusso, come per es. quelli provenienti dall'America.
Non solo non costiamo nulla alla Sanità, facciamo pure risparmiare, poiché molti di noi non vedono medici e ospedali da decenni, oltre chiaramente a non consumare farmaci "gratuiti", anzi, ripeto consumiamo prodotti della salute pagandoli di tasca nostra molto più del costo originale solo perché, mentre i farmaci sono privilegiati e agevolati dalla mutua, i prodotti che consumiamo noi e che ci fanno stare bene in salute facendo risparmiare soldi alla Sanità, invece che "mutuati" sono "multati", cioé ipertassati da aggravi fiscali e doganali.
Ma dopo tutto ciò, il sentir dire che forse, pur con questo costo di tasca nostra, questi prodotti sono anche "perseguitati" o potrebbero essere forse irreperibili a causa del sopraggiungere di restrittive leggi europee, questo, se ci permette, ci ha molto irritato e fatto arrabbiare, sì da farci unire in una associazione specifica, dal momento che non ci sentiamo né protetti né rappresentati da altre associazioni già esistenti.

Lei capisce che voler sopprimere questi prodotti, questi integratori, o regolamentarli in maniera restrittiva, in Italia o in Europa, é pura pazzia da tutti punti di vista: é come se si volesse all'improvviso tornare al proibizionismo: e lei intuisce che sarebbe molto strano proibire l'uso di questi integratori quando non sono proibiti alcool e sigarette! Visto in un'ottica mondiale, se le é capitato di vedere certi "health food stores" americani stracolmi di vitamine di ogni tipo, converrà che sarebbe inopportuno rendere restrittivo un campo che invece si sta allargando. Solo in Italia lo si vuol restringere: l'Italia é unica in cose del genere invece che in altri più importanti come quello del debito pubblico. Anche per quanto riguarda certe disposizioni europee in campo sportivo, per quanto riguarda alimenti, integratori e sostanze da doping, l'Italia vuole essere più restrittiva, forse credendo di essere all'avanguardia, quando purtroppo invece in questo campo, dietetico, alimentare, "ortomolecolare",é purtroppo retrograda, soprattutto per quanto riguarda il dosaggio di questi integratori, che in Italia vogliono limitare a quello dell'RDA, che non capiamo perché debba essere la bibbia del dosaggio, essendo invece secondo noi dei dosaggi insignificanti e irragionevoli né tantomeno basati su nessuna disposizione di legge, né in USA, né in UK, né in Olanda, dove questi prodotti sono in auge, figurarsi in Italia, dove ancora non sono degnati che da poco dalla Sanità, solo perché costretti dal continui allargarsi del consumo.
E a proposito di UK, lei dovrebbe conoscere un'altra associazione inglese che ha le stesse finalità nostre, cioé la "Consumer for Health Choice".

Quindi, se qualche "consiglio" sulle modalità d'uso deve essere dato, non può certo provenire da un pulpito che ignora l'argomento, che noné assolutamente previsto nemmeno nel programma di studi di un medico!

Mi rivolgo a lei anche come dirigente di un'altra associazione, un'associazione ambientalista.
Il motivo é semplicemente per farle vedere, come in due linee convergenti, certi risultati o certi studi effettuati da questa associazione, l'AIPE, appunto, che oltre ad essere la più grande nel Lazio, secondo un censimento della Regione, pubblicato nel bollettino della Regione,é l'unica associazione ambientalista che si occupa dell'inquinamento ambientale nelle sue relazioni con le patologie moderne, attraverso la sua commissione di studi a suo tempo fondata su mio invito a conferirne la carica presidenziale al prof. Vayda, australiano, il maggior esperto di Medicina Ambientale.
Ed i risultati di questi studi, mostrano chiaramente la via, che altre associazioni di ricerca sul cancro non hanno trovato o voluto trovare in trent'anni, che rende anche superflui certi discorsi sulle terapie varie, valide senza dubbio, come possono essere le terapie di Di Bella o meglio quelle ortomolecolari con dosaggi più elevati con preciso scopo terapeutico.
Non ha senso infatti cercare una cura ed ignorare le cause vere, ignorare che c'é una fonte continua che come un fiume ci investe attraverso l'inquinamento ambientale per es. in tutte le sue sfaccettature, sostanze tossiche, radiazioni, inquinamento elettromagnetico, ed in tutti i settori, aria, acqua, terra, agricoltura, alimentazione. Ha senso cercare una cura quando sié consapevoli che acqua e cibo che ingeriamo non solo sono poveri di vitamine, ma sono anche ricchissimi di metalli tossici! Per cui caso mai necessita una maggior quantità di quelle vitamine che per loro natura accelerano l'eliminazione di questi metalli tossici! Altro che "una sana e corretta alimentazione non ha bisogno di nessun apporto e integrazione vitaminica", come predicano fino alla nausea i fautori di movimenti oppposti che non capisco perché si preoccupano per noi e per la nostra salute in modo così accanito!

Quindi, caso mai, piuttosto che mettere il bastone fra le ruote ai consumatori irritandoli con limiti di dosaggi sulle vitamine, che sicuramente fanno bene o al massimo possono essere innocue, o sono tossiche a livelli alti come solo un pazzo potrebbe fare, ma la stessa cosa varrebbe per l'innocente acqua ad alti dosaggi! mettiamo dei limiti all'inquinamento elettromagnetico, limitandone le fonti industriali, e non prendiamo in giro i consumatori informati facendo finta di usare mezzi di trasporto elettrici, che comunque già esistevano! sostituendo un inquinamento all'altro, o facendo sborsare continuamente soldi all'automobilista con l'obbligarlo a marmitte catalitiche e benzina verde altrettanto inquinante quando le autp potrebbero benissimo andare ad acqua!

Non voglio prolungarmi oltre, la lascio con la speranza di una sua risposta, di un suo parere o consiglio, augurandole con l'occasione delle felici feste!


VITALE ONORATO