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Bruxelles, 15/09/98

Gent. Sig. Hasslberger,

La ringrazio della lettera del 5 aprile 1998 con cui mi comunica la Sua posizione a favore del libero accesso dei consumatori agli integratori alimentari.

Mi dispiace che la risposta Le giunga in ritardo ma la domanda che Lei ha sollevato è complessa ed ha richiesto un'analisi approfondita dei miei servizi. Infatti, la Direzione generale "Politica dei consumatori e protezione della loro salute" della Commissione Europea, della quale sono responsabile, è stata di recente consultata in merito a due bozze preliminari di legislazione comunitaria, una concernente l'aggiunta di vitamine e di minerali ai generi alimentari e l'altra relativa agli integratori alimentari.

L'acquisto di integratori alimentari è un atto volontario del consumatore e pertanto questi prodotti non pongono gli stessi interrogativi dei generi alimentari arricchiti con vitamine e minerali. Questi ultimi, che per il consumatore non sono diversi dai generi alimentari ordinari e gli vengono presentati alle stesse condizioni e negli stessi luoghi, sollevano la questione della libertà di scelta del consumatore in quanto quest'ultimo se li vede spesso proporre senza poter optare per un prodotto alimentare ordinario.

Alcuni aspetti sono tuttavia comuni alle due categorie di prodotti, ed in particolare il grado di pertinenza degli additivi (si aggiungono alcuni microalimenti per i quali non sussistono rischi di carenze o altri che non si ritrovano naturalmente in quantità considerevole nel prodotto originario) ed il rischio di iperconsumo di taluni microalimenti i cui effetti nocivi per la salute sono noti, per il fatto che da un lato alcuni prodotti, quali la carne, il latte e le uova, sono già indirettamente arricchiti tramite razioni vitaminizzate e mineralizzate presenti nell'alimentazione animale, e dall'altro i consumatori stessi possono essere giustamente tentati di consumare integratori alimentari oltre ai generi alimentari arricchiti.

Per questi motivi, considero necessaria non soltanto la realizzazione di un etichettatura quanto mai esauriente ma anche l'istituzione di un sistema di sorveglianza basato su una notifica alle autorità competenti in occasione della prima commercializzazione o della prima importazione di tali prodotti al fine di decidere l'introduzione di eventuali misure correttive a livello nazionale o comunitario.


Cordiali saluti.
Emma Bonino