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Commissione Europea

ROMA 11-12-98

Gent. Dott. Jorn Keck,

portiamo alla Sua conoscenza la recente costituzione ufficiale di un gruppo di consumatori che reclama la libertà di scelta nel campo dell'alimentazione e degli integratori alimentari.

Siamo seriamente preoccupati per una serie di avvenimenti e fatti che abbiamo accumulati nel tempo nella nostra memoria senza dimenticarli come fa la maggior parte della gente. E come succede quando si supera il livello di tolleranza per qualsiasi cosa, sia l'accumulo di sostanze tossiche nel corpo o nell'ambiente o l'accumulo di attriti nei rapporti sociali o familiari, scoppia la reazione psicologica o allergica, spesso apparentemente esagerata ma in realtà frutto appunto di quest'accumulo.

E' da tempo infatti che sentiamo parlare di manipolazione genetica, sia in campo alimentare che animale. E' da tempo che i cibi sono prodotti solo con l'obiettivo di un maggior guadagno possibile e distribuzione ottimale, e non per il vero benessere e per l'appagamento del gusto e delle esigenze nutritive.

Animali e vegetali subiscono la stessa sorte: vengono allevati e coltivati intensivamente senza nessun rispetto delle loro esigenze vitali varie: per raggiungere l'obiettivo di avere una grande quantità di polli e pomodori perfetti grandi e grossi e belli a vedersi si ricorre a tutto: concimi chimici, ormoni sintetici, pesticidi, etc. Mi risparmi l'elenco delle nefandezze sulle quali Lei sarà più informato di me.

Si cerca di dare anche una giustificazione umana a tutto questo: per il bene del popolo, della nazione, etc., e l'allevamento intensivo disumano viene giustificato dal fatto che vengono apposta fatte nascere animali per questo che altrimenti non nascerebbero, come se cioè, se si potesse applicare per gli uomini, invece che usare contraccettivi, facciamo nascere quegli uomini che comunque non nascerebbero, che ne so, per sperimentazioni, vivisezioni, schiavizzazioni...

In più si uccidono ora anche le tradizioni che hanno un valore immenso, frutto della sapienza di secoli di varie regioni italiane o europee: dopo secoli che in Grecia si fa la feta o a Napoli la mozzarella di bufala, a titolo di esempio, dovrebbe essere Bruxelles ora a insegnare o a legiferare sul come e che cosa e quanto?

Ci perdoni l'impeto dello sfogo, ma Lei capisce il nostro stato d'animo se siamo stati costretti a compattarci in un'azione comune per difenderci.

E non è finita qui. Finora, se eravamo rassegnati quasi ad avere da una parte tutta una serie di cibi trattati, maltrattati, demineralizzati, addizionati, etc., avevamo in compenso la possibilità di sopperire a certe carenze se non di gusto, almeno vitaminiche, di questi cibi con integratori alimentari, i quali appunto non hanno magari il sapore di una bella polenta bresciana o l'aroma di uno stagionato formaggio di fossa marchigiana, ma almeno hanno tutte le sostanze indispensabili per vivere bene, in salute, e prevenire le malattie.
Insomma, detto in parole spicciole, la nostra morale, la nostra filosofia di sopravvivenza finora è stata, uscendo di casa per andare a lavorare, questa: "Mi prendo queste vitamine complete, e poi pazienza, mangerù quello che capita, qualsiasi porcheria, visto che non c'è scelta".
Adesso, sembrerebbe, o si profila il pericolo, che anche questa scelta, quella di prendere degli integratori cioè, potrebbe essere limitata da eventuali decisioni a livello europeo, specie per quello che riguarda i dosaggi. Lei capisce che il problema del dosaggio è basilare: noi non siamo soddisfatti dei dosaggi consigliati o previsti ufficialmente: ci servono dosaggi alti per vari motivi: per sopperire alla povertà di contenuti nutritivi della maggior parte dei cibi prodotti industrialmente, che non potranno mai sostituire i cibi prodotti localmente e artigianalmente né per qualità, né per freschezza, né per purezza, etc..
Ed ancora, ci servono alti dosaggi non solo per integrare quello che i cibi non hanno, ma anche per eliminare quello che hanno: quello che hanno di tossico: come additivo, come residuo chimico delle varie lavorazioni, come frutto dell'inquinamento di aria, terra, acqua, etc.
Ed ancora, ci servono alti dosaggi per integrare quello di cui il corpo ha bisogno in più del normale in una società come la nostra: poiché non è normale andare in auto a 150 Km all'ora, non è normale essere in sette ore a New York, quando in altri tempi ci mettevano tre mesi!

E così via di seguito.

Reclamiamo perciù il nostro diritto, come consumatori, alla libertà di scelta, che non significa entrare in un negozio e comprare quello che si vuole: perchè se entriamo in un negozio A Palermo e troviamo UNA SOLA marca di acqua minerale, noi siamo COSTRETTI a comprare quella, se vogliamo soddisfare la nostra sete, non liberi; e se entriamo in un bar a Colonia, e troviamo una sola marca di acqua minerale frizzantissima che costa più della birra, noi non siamo liberi di bere acqua.

E così vogliamo continuare a poter trovare i nostri integratori alimentari, che noi preferiamo chiamare "ortomolecolari", come per fortuna è successo fino ad oggi senza troppi ostacoli, visto che è stato un mercato in continua ascesa e allargamento.

Fidiamo in una Sua presa di posizione favorevole e gradiremmo anche, quando i suoi impegni lo permetteranno, una eventuale risposta, della quale La ringraziamo anticipatamente.


VITALE ONORATO