Menu - Barra di navigazioneSostegnoLingueLinksEconomiaAmbienteForumCuraPetizioneIntegratoriAlimentiHOME


UNIONE EUROPEA E ITALIA.
IL FUTURO DEGLI INTEGRATORI SALUTISTICI.


Si è svolto a Napoli il 26 marzo 2000, in seno alla Fiera SANA, un convegno organizzato dalla FederSalus (Federazione Nazionale Produttori Prodotti Salutistici) sul tema degli integratori. E' stato quasi un convegno internazionale dal momento che ha partecipato anche un rappresentante di una federazione europea analoga alla FederSalus, ossia Pedro Vicente Azua della EHPM (European Federation of Health Product Manufacturers), la cui relazione, brillantissima per i dettagli e la precisione, arricchita da diagrammi e diapositive, era titolata "Commissione Europea e Stati membri preparano una direttiva sui prodotti salutistici. Quale ruolo può avere l'industria italiana?"

Vitale Onorato ha parlato per l'associazione di consumatori "La Leva di Archimede", associazione che si distingue dalle altre per la dicitura "per la libertà di scelta", ossia, non un'associazione di protettori di consumatori ai quali proibiscono quello che reputano non buono o pericoloso, ma un'associazione di consumatori che si autotutelano e non gradiscono proibizioni ma proclamano il diritto alla libertà di scelta fra una varietà di prodotti che devono essere reperibili e non vietati . . .
Il titolo della relazione era infatti "Il punto di vista del consumatore: informazioni chiare e libertà di scelta."
Pertanto, il relatore ha ribadito ed evidenziato con fermezza, chiarezza e determinazione quei caratteri distintivi e personali dell'associazione che l'hanno fatta notare in questo lasso di tempo relativamente breve, se guardiamo solo alla nascita notarile, ma intenso e ricco di attività frenetica tale da arrivare anche spesso alla partecipazione a due convegni al giorno in città diverse!
Convegni, articoli, manifestazioni, in Italia ed all'estero, all'insegna della libertà di scelta intesa in senso reale, e quindi non un protezionismo sfociante in proibizionismo tipico da stato o ministero-babysitter mirante più che a tutelare in modo così morboso la salute dei cittadini, piuttosto gli interessi di multinazionali agro-alimentari-farmaceutiche-finanziarie.
I soci sono accomunati da una filosofia che porta a determinate scelte di vita per una buona salute, e quindi, un'alimentazione biologica, una eventuale integrazione di vitamine e minerali in caso di carenze dovute a stress o altri fattori ambientali o personali, ed un ricorso alle terapie alternative in caso di bisogno.
Ecco quindi le lotte contro gli OGM, lotte che non dovevano esistere, visto che doveva essere premura di uno stato-balia vigilare su queste cose! Ci saremmo aspettati che un ministero che si preoccupa così tanto se assumiamo un grammo di vitamina C o di iperico, prendesse tempestive precauzioni e severe nei confronti degli OGM!
I responsabili quindi dovrebbero diventare esperti, perché non basta per es. al consumatore informato che sia indicato che questa o quella lecitina in capsule o in granuli sia o no di origine transgenica. Un consumatore esigente ed informato, caso mai, come dicevamo sopra, oltre a pretendere che sia indicato "non da OGM", vorrà indicato, nel caso della lecitina, se abbia un contenuto di fosfolipidi di 98% o di 50%, visto che sono in commercio vari tipi, e chi vende quella al 50% di fosfolipidi non ha certo interesse a indicarlo!
Pensate quanto possa essere importante e determinante poi per i prodotti vitaminici, come pretende il ministero, di scrivere il contenuto del prodotto "in 100 grammi", quando raramente la confezione in capsule o tavolette contiene un etto di prodotto. A me come consumatore caso mai fa comodo sapere quanto prodotto ho in una tavoletta, per sapermi regolare.
Quindi noi vogliamo controlli veri, perché solo così si potranno distinguere i prodotti migliori. Un prodotto che contenga vitamine e minerali con amido di mais come eccipiente e che non indica e distingua il contenuto reale per es. del calcio e del magnesio e quindi dell'amido, non è certo fra i migliori! Sia perché contiene amido di mais come eccipiente e magari transgenico, e sia perché non indica la quantità del nutriente che interessa, poiché se uno vuole l'amido di mais se lo può comprare a mille il chilo, non in confezione di multivitaminico da diecimila lire che a questo punto non è economico. Per non parlare di quelli che oltre all'amido contengono paraffina, talco, saccarina, etc.!

Pertanto, che ognuno sia libero di fare le porcherie che vuole, ma che in etichetta sia scritto! E che i controlli verifichino almeno che ponderalmente e nominalmente sia presente quello che è scritto, e che se c'è qualcosa da scrivere o su cui informare, a secondo dei prodotti, che sia scritto! Pensiamo alle avvertenze del caso ma non ci dispiacerebbe neanche sapere qual'è l'utilità di una certa sostanza per la salute, cosa attualmente introvabile sulle erichette.
E se a qualcuno interessa il dosaggio RDA, se lo cerchi e lo adori pure come un testo sacro: a noi non interessa certo!
Parlando poi dell'RDA come imposizione di dosaggio limite, nessuno si sognerebbe di proibire di mangiare un secondo piatto di pappardelle di Gragnano! Tutt'al più si può consigliare, e comunque non proibire, qual è la dose tossica della noce moscata o dei chiodi di garofano o di qualsiasi nutriente. Entro quel dosaggio comunque che ognuno sia libero di agire, e che i prodotti circolino liberamente e siano disponibili, in Italia come in altre parti del mondo, per il rispetto della libertà di scelta del consumatore, che è implicito che abbia quest'ampia scelta: sarebbe strano avere una libertà di scelta di una sola cosa che non prevede alternativa! O anche di più di una, ma non più di quelle! Perché se analizzate bene la presunta grande rivoluzione della riforma sanitaria che non esiste il succo è questo: tu puoi curarti con chi vuoi, con quello che vuoi con la terapia che vuoi . . . fra quanto da me controllato e autorizzato!