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La nostra Filosofia
Potrebbe sembrare superfluo un'altro movimento per la protezione dei consumatori: non ne esistono già abbastanza? Invece no, siamo nati perché molti di noi non sono affatto d'accordo di lasciare la protezione dei loro diritti in mano a strutture istituzionalizzate, strumentalizzate e per questo anche inefficaci.

Ci sentiamo maturi e capaci di decidere in modo autonomo che cosa possa farci male o bene, (stiamo parlando della nostra salute) e più in generale crediamo che la "tutela del consumatore", più spesso che non, sia nata da un desiderio di farci stare buoni, di consumare le cose "giuste" e di far parte di un gregge obbediente, il popolo dei consumatori appunto.

Invece siamo tutti individui, e individuali dovranno essere le nostre scelte, se non vogliamo perdere ogni libertà.

Spesso i proibizionismi si celano sotto il mantello di una "tutela" dei consumatori e della loro salute corporea o mentale, quando in verità ci sono ben altri interessi in gioco.

Si va dal proibizionismo dell'alcool, ormai superato ma che ha portato tanta fortuna alle mafie d'oltreoceano negli "anni d'oro", gli anni venti, al proibizionismo della droga, che per lunghi a spazzato via dal mercato la fibra della canapa, concorrente scomoda delle fibre sintetiche prodotte da certi giganti della chimica, e che da una trentina d'anni a questa parte è divenuto miniera d'oro per servizi segreti e cartelli di criminali che da coca ed eroina traggono enormi profitti.

Ricordiamo poi il proibizionismo "morale" della sessualità, che fa della prostituzione un mestiere "sporco", al quale però ricorrono senza distinzione ricchi e poveri, e la persecuzione e lo stigma riservati a tutte le diversità sessuali. Molte volte i proibizionismi ed i desideri di proteggerci danno però origine ad eccessi. Un esempio ne è la pedofilia in internet. Siamo certamente d'accordo che questo crimine sia tra i piu' terribili che l'uomo possa mai compiere e che le bisogna combatterlo duramente, ma pensiamo anche che certe immagini che si trovano in internet vengono messe lì ad arte per richiedere "efficaci controlli" su tutte le comunicazioni, anche personali, che viaggiano sulla rete. Ed ecco come un problema sociale gravissimo sia stato strumentalizzato da certi "poteri forti" per leggittimare un controllo di un qualcosa che temono sempre piu': la libera e gratuita circolazione di informazioni tramite internet.

E poi, ultimo in questo breve elenco ma non per questo meno insidioso, il proibizionismo sulla libertà di scelta in tema sanità. Anche contro l'espressa stipulazione contenuta nella costituzione (art. 32 "... nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana") ci viene detto che una ragazza e i suoi genitori non sono capaci a scegliere se sottoporsi alla chemioterapia, una moderna tortura fatta a mezzo di iniezione di sostanze di altissima tossicità per "esorcizzare" il male, in questo caso il cancro. I vaccini chiaramente vengono imposti d'ufficio, anche se esistono prove della loro inerente dannosità per la salute, taciute per non rovinare il business. Ci viene ancora proposta, anche se in versione "umana" perché accompagnata da anestesia, la pratica macellaria dell'elettroshock (si, esiste ancora, anche dopo l'abolizione dei lager degli ospedali psichiatrici), e già che ci siamo, esiste anche il proibizionismo delle "alte dosi di nutrienti", da tenere lontane dai consumatori a tutti i costi a dire di alcuni funzionari ministeriali e di talune "autorità" che, come il Garattini di turno, si preoccupano più dei loro seggi su comitati e comitatini che non della nostra salute o del loro dovere, che sarebbe poi quello di darci i mezzi per non ammalarci piuttosto che di "gestire" le nostre malattie.

Noi siamo contrari a tutti i proibizionismi sotto qualsiasi pretesto, ma più importante, siamo a favore della libertà di scegliere. Questo è un programma che va ben oltre il campo della salute vero e proprio.

Ci stiamo concentrando, è vero, in questo primo momento della nostra esistenza come movimento organizzato, soprattutto sulle scelte inerenti la salute, che ci paiono tema urgente ed importante da risolvere in fretta. Però la nostra filosofia non si esaurisce lÒ, siamo aperti ad una crescita (preferiamo una crescita "organica", cioè naturale, non forzata) verso altri orizzonti di tutela dei diritti dell'individuo e delle scelte personali. >