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Prima giornata

LA MASCHERA DI FERRO
ovvero
OBBLIGHI E DIVIETI


Conoscete tutti il famoso romanzo di Alessandro Dumas (o piuttosto il famoso film con Leonardo Di Caprio? O forse quello con Douglas Fairbanks . . . del '29, o quello del maestro Whale del '39?).

Vengono in mente questi film a sentire certe cose!
Davanti a questo continuo proliferare di obblighi e divieti, come a proposito dell'obbligo del casco per i motorini, capita spesso di fare qualche battuta, del tipo "Fra un po' lo renderanno obbligatorio per i ciclisti! Scherzateci poco, in questi tempi di globalizzazione (non avete visto le auto della polizia italiana aventi sul tetto l'illuminazione tubolare del tipo americano?)!

Ebbene in Australia, non ci crederete, esistono già questi obblighi, e di peggio! Sono obbligatori non solo caschi ma anche ginocchiere e "gomitiere", per ciclisti, pattinatori, e persino per i bambini in triciclo! Sarei tentato di fare la battuta "allora pure i bimbi nel girello!", ma poi non vorrei che di battuta in battuta prima o poi si realizzi, e rimango allibito, e mi ritorna in mente uno sfogo del prof. William Vayda, fondatore della Medicina Ambientale e dirigente di una commissione di un'associazione ambientalista, l'AIPE, sui rapporti fra inquinamento ambientale e patologie degenerative. Venuto dall'Australia anni fa per un convegno in Italia, osservando come andavamo in automobile, esclamò: "Che bel paese il vostro! In Australia se stai andando ad una certa velocità, superiore a quella prescritta, con la tua automobile nel deserto sterminato, solo senza altre automobili a vista d'occhio, all'improvviso, non si sa da dove, sbucano auto ed elicotteri della polizia che ti circondano e ti bloccano, con le conseguenze immaginabili!"

"Mise l'elmo sulla testa
per non farsi troppo mal
e partì, la lancia in resta;
a cavallo d'un caval"

Un altro medico invece racconta che malgrado queste precauzioni amorose della madre patria e questi obblighi, pur bardato come un cavaliere di Re Artù, di casco, ginocchiere e gomitiere, cadendo dalla bicicletta in Australia, si è rotto entrambi i polsi, con i quali si era appoggiato piombando a terra frontalmente! Mi dispiace, ma è una scena comica da riderci sopra come quelle di Stanlio ed Onlio!
(Per completezza di informazione: in un paese così non vi meraviglierete sapere che non esiste l'erboristeria o l'erborista, ma solo il medico!) (P.S. Ho saputo che questo obbligo per i ciclisti sta arrivando anche in Italia!)

Certi racconti mitologici ci dovrebbero poi almeno insegnare che più precauzioni si prendono per difendersi dai fulmini e più li attiriamo! I parafulmini infatti non respingono i fulmini ma li attirano, come dice Totò in un suo famoso film!

"La sua bella che abbracciollo
gli diè un bacio e disse: Va'!
e poneagli ad armacollo
la fiaschetta del mistrà."


Ma ora il Bel Paese si sta globalizzando, e con il gelato transgenico McDonald's è arrivato l'auto della polizia con il neon a mo' di osso sotto il naso, il forno a legna e la cioccolata sono minacciati, l'uovo e il latte li vogliono polverizzare, e vogliono mettere ai nostri figli, come al figlio di Luigi XIII, una maschera di ferro stile football o scherma, e farci andare tutti, anche a piedi, bardati come il prode Anselmo, come verdiani lombardi alla prima crociata inneggianti alla patria, tutti con l'elmo in testa e il vestito di ferro, per non farci male cadendo, con cintura di castità e mutande di ferro per proteggersi in caso di rottura delle sedie di plastica che usiamo in terrazzo o in giardino . . .
E ancora: bisognerà portare il casco in testa anche quando si sta sotto un albero: potrebbe caderci in testa un ramo, una pigna, un bel cocco, un cocco bello fresco ma pesante! Ed in casa occorrerà la stessa prudenza: può caderci in testa il lampadario, il soffitto! E se invece cede il pavimento, come è successo? E non so che casco suggerirvi se dovesse capitare, come le cronache narrano, che vi precipitasse dentro casa, mentre state comodamente seduti, un aereo o un elicottero!


"Poi, donatogli un anello,
sacro pegno di sua fé,
gli metteva nel fardello
fin le pezze per i piè."


Oh, dimenticavo: tutto questo è comunque per il nostro bene!
Anche il carabiniere che ha sparato a quel ragazzo di Napoli lo ha fatto a fin di bene!
Quello che invece ha sparato al cagnolino che gli abbaiava in occasione di un espletamento di un servizio (lo reputava pericoloso, si è giustificato poi!), sorvoliamo, esprime il sentimento corrente della nostra superiorità sopra gli animali per cui ucciderli, vivisezionarli etc. è normale!
Che i carabinieri pensino o agiscano in un certo modo, non desta meraviglia: sono i ciechi esecutori della legge! La cosa peggiore è l'opinione pubblica! Quella fa cadere le braccia! In un certo ceto sociale sapete che cosa si dice a proposito dell'uccisione del motociclista senza casco? "Hanno fatto bene! Avete visto che faccia che aveva? Fanno bene a sparare a certa gente!"
Siete perplessi? Ma cambiamo ceto sociale, gli eredi di quelli che nel secolo scorso hanno trucidato un milione di "cafoni" napoletani con l'aiuto dei carabinieri con la scusa della patria, cioè l'annessione, ossia l'invasione dei piemontesi del Regno delle Due Sicilie, che cosa volete che dicano?
Sentiamo invece la gente, il popolino, i "cafoni", senza offesa: c'è di peggio! "Anche i genitori dovrebbero mettere in prigione, con una bella foto del figlio morto appesa al muro! Per non aver minacciato il figlio di spezzargli le gambe se non si fosse messo il casco!"
Così hanno fatto i giudici con Giordano Bruno. E' commovente quasi leggere le loro testimonianze: diamine, abbiamo insistito tanto, l'abbiamo tanto pregato di cambiare idea, abbiamo provato con tutti i mezzi, ma che cocciutaggine! Alla fine l'abbiamo proprio dovuto bruciare vivo: non si pentiva delle sue opinioni!
Né più né meno come i crociati o i missionari che volevano convertire gli indigeni alla vera religione per la salvezza della loro anima: convertiti se non ti uccido!
Mettiti il casco se no ti sparo!

"Né per vie ferrate andava,
come in oggi col vapor,
a quei tempi si ferrava
non la via ma il viaggiator."


Ma siamo sicuri che tutti questi salvatori ci vogliano salvare anima e corpo più di quanto vogliano impinguare le tasche dei venditori di maschere di ferro?
I carabinieri non sono cattivi, obbediscono solo agli ordini! Come ai tempi in cui i Savoia ne hanno mandati a migliaia per uccidere e sterminare tutti quelli che non ne volevano sapere di farsi annettere ad una artificiale unità d'Italia attuata dai francesi e favorita dagli inglesi!
Ma certo i carabinieri non possono essere buoni! F., carabiniere di Mentana, era troppo buono e perdonava: il collega ha fatto la spia ed è stato fatto passare per pazzo, imbottito di psicofarmaci, e quindi mandato via dopo che lo avevano fatto diventare quello che dicevano che fosse!
A Mentana si perde spesso la testa, letteralmente! Una ragazza spaventata dalla paletta dei carabinieri, indecisa se fermarsi, preferisce non fermarsi, credendo di essere già in colpa: i carabinieri l'inseguono, lei fugge agitata, sbatte: decapitata!
Recentemente (2001) anche un giovane motociclista ha perso la testa a S.Lucia di Mentana, non, controllate sul verbale, malgrado il casco, ma a causa del casco, la cui cima si è impigliata in un filo! La decapitazione è stata più facile: la testa è rimbalzata come quella di S.Paolo, tanto che i carabinieri hanno faticato a ritrovarla, ma questa volta non avevano causato loro l'incidente!
Quanti bei quadri avrebbero potuto dipingere Caravaggio e Artemisia Gentileschi, dopo aver dipinto le teste mozze di Golia ed Oloferne!

"La cravatta in fer battuto
e in ottone avea il gilè;
ei viaggiava, è ver, seduto,
ma il cavallo andava a piè."


Ma, insistono i fanatici, le statistiche dicono . . . Da Trilussa a questa parte le statistiche dicono quello che ognuno vuol far dire! Forse che sono state fatte sperimentazioni (nemmeno per i vaccini le hanno fatte!) con due categorie di motociclisti? Ossia, per avere una statistica omogenea, e non lo sarebbe comunque mai per la varietà dei casi, ci dovrebbe essere un gruppo che va in giro col casco ed uno senza, in modo da calcolare una statistica che invece è calcolata evidentemente col passato in cui non lo si usava: stolta e truffaldina statistica: fate allora un confronto a ritroso di decennio in decennio fino ad arrivare agli inizi del secolo, e magari anche del secolo precedente . . . Che ne dite? E nessuno parla della maggior pericolosità dei motorini moderni in confronto a quelli antichi che avevano una maggiopr aderenza al terreno, una miglior tenuta di strada: quisquiglie! Pinzellacchere!
Allora, vi piacciono tanto le statistiche? Ci credete come al vangelo? Perché non fanno allora le statistiche dei decessi per incidenti col motorino senza casco dovuti però a ritardo nei soccorsi da parte delle ambulanze dei servizi sanitari?
Giochiamo con le statistiche!
Parliamo invece di sicurezza? Perché allora, visto come sono abili e veloci nel riempirci di obblighi e divieti per il nostro bene, non obbligano le case automobilistiche a costruire dei veri paraurti e a farli tutti alla stessa altezza in modo che parino veramente gli urti? E rispondete: da quale motivazione nascono le cinture di sicurezza posteriori? Contro che cosa potrebbe sbattere il passeggiero posteriore se non un sedile più o meno morbido?
E vi siete dimenticati di quell'automobilista morto annegato circa quindici anni fa a causa delle cinture di sicurezza? Sì, perché, caduto in acqua, era riuscito a rompere con un martelletto il parabrezza davanti, ma non riuscì a togliere la cintura di sicurezza! Un caso? Possibilmente, vorrei decidere io, per me, se è il caso, non gli altri! Ed in questo caso, qual'è il valore della statistica? Come dicevamo prima, bisogna fare sperimentazioni parallele, e le statistiche bisognerebbe farle fra casi simili: stesse modalità di incidenti, stessa dinamica, stessa situazione, stessa tipologia di persone: il pessimista per esempio avrà sempre incidenti, con o senza precauzioni! Chi pensa di avere incidenti li avrà! Quindi, se mettiamo sulla bilancia anche fattori mentali e subcoscienti, la faccenda s'ingarbuglia! Ma l'avete voluta voi, con tutti questi obblighi e divieti! Perciò ora vi tocca ascoltarmi! Visto che c'è gente che crede nelle leggi e nelle statistiche come crede in Dio! E allora, lo sapete per esempio, che valore hanno le statistiche sul cancro? Ci fa aprire gli occhietti con la sua indagine Alberto Mondini nel suo libro "Kankropoli", dove ci informa che

"viene considerato caso di cancro curato quello in cui il paziente sopravvive almeno cinque anni dalla prima diagnosi. Pensate: una persona si ammala di tumore, gli propinano tutte le cure e, attraverso lunghi periodi di sofferenze, muore cinque anni ed un giorno più tardi. Evviva! È stato un grande successo della medicina!"
E ancora: "Se una persona viene dimessa dall'ospedale si dice che è in remissione. Quando ritorna viene curata e viene dimessa un'altra volta. Se ogni dimissione viene considerata come un dato positivo, i conti aumentano. E siccome non si può morire più di una volta, se un individuo è stato dimesso 9 volte ed è morto una volta sola si avrà un 90% di guarigione e il 10% di mortalità."
E così via, divertitevi, amaramente, a seguire quest'indagine sulla falsità delle statistiche sul cancro, di cui riporto un altro paio di esempi.
"Dopo sei cicli convenzionali di chemioterapia, che dura circa sei mesi, si può ottenere anche la scomparsa della massa neoplasica. Il paziente risulta così "guarito". Se a distanza di altri sei mesi compaiono metastasi, cioè se il tumore riesplode e in modo non controllabile, quella stessa persona figurerà come un nuovo paziente, perché 'quello di prima risulta guarito."
Se cambia ospedale stesso discorso: "un paziente viene dimesso dopo un ciclo di chemio da un ospedale e risulta guarito. A distanza di un anno si presentano delle metastasi: a questo punto, per le più svariate ragioni, non torna a farsi curare nello stesso ospedale, ma in un altro. Risulterà un nuovo caso. Quello precedente ha avuto esito favorevole: è guarito."
La conclusione di Mondini non può che essere la seguente:

"Alla luce di questi dati, che valore possono avere le statistiche che ci vengono propinate ogni volta che la "ricerca" batte cassa? Provate a chiedere le statistiche di sopravvivenza a dieci o quindici anni. Non le "mollano" così facilmente. "
Lo stesso metodo usano per altre cose: per esempio, forse non sapete che quando si parla di disoccupazione e disoccupati, si intende (lo intendono loro non noi!) una fascia ben precisa, che va dai 18 anni a non oltre, credo, i trenta: insomma, il disoccupato quarantenne o cinquantenne non interessa nessuno, può schiattare, e secondo le statistiche ovviamente risulta occupato, da quel giorno in cui ha cominciato a lavorare, anche se magari ha smesso di lavorare dopo un anno: insomma, è lo stesso metodo diabolico del cancro! Se rimani disoccupato un giorno dopo il limite fissato dalla statistica ormai fai parte della categoria degli occupati anche se sei disoccupato!
Perciò, tutte queste statistiche con cui cercano di convincerci della necessità di mettere casco o cinture o altro sapete che uso farne!

Se poi volete sottrarvi furbamente all'obbligo del casco, vi suggerisco due vie: potreste cercare di ottenere il tesserino di invalido civile, il quale è esentato dal portare le cinture di sicurezza: è a sua discrezione e a suo giudizio e responsabilità, per la varietà di invalidità che possono esistere e che sarebbero magari incompatibili con una cintura che ti blocca! L'uomo normale invece è cretino e deve ubbidire: siccome non ha il senso della responsabilità deve ubbidire ciecamente!
Oppure dite che appartenete alla religione dei Sikh, i quali pure sono riusciti a ottenere l'esenzione perché secondo la loro religione già hanno il capo occupato da un turbante: ci manca pure il casco! E con loro non valgono ragioni di sicurezza, perché non hanno nemmeno il terrore di morire in incidente, anzi! Sono ben contenti di raggiungere l'al di là! E oltre al turbante che ha un significato simbolico esoterico mistico ascetico; portano al fianco, sempre per ubbidire ai dettami della loro religione un bel coltellone, pure proibito per noi, ovviamente!

"Col cimiero sulla testa,
ma sul fondo non guardò;
e così gli avvenne questa
che mai più non ritornò."


Aiuto, D'Artagnan! Liberaci dalle nostre maschere di ferro! Se no fra un po' veramente sarà obbligatorio respirare, mangiare e defecare, e saranno quindi multati lo stitico, il digiunatore e l'asmatico: non tolgono già alla patria potestà i bambini anoressici o quelli di famiglie di vegetariani?
E sarà obbligatorio d'inverno per non morir di freddo o raffreddarsi portare la sciarpa, il cappotto, il cappello e i calzettoni di lana, e sarà multato per strada chi va a capo scoperto!
E se secondo le multe sequestrano auto o motorino, o mettono le ganasce alle auto che intralciano, in questo caso, analogamente, se non porti il cappello ti toglieranno anche il cappotto e le scarpe! E se non mangi carne ti toglieranno anche la frutta, e se non defechi ti metteranno un tappo all'orifizio anale!

"Mise l'elmo sulla testa
per non farsi troppo mal
e partì, la lancia in resta;
a cavallo d'un caval"
(Giovanni Visconti-Venosta, La partenza del crociato)


Vitale Onorato, (che non è mai andato in motorino e nemmeno ci sa andare!)